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Il capolavoro segreto di Modica: dopo 130 anni, un dipinto di scuola caravaggesca esce dall’ombra
25 Giu 2025 12:03
Dopo oltre un secolo di oblio, riemerge dal silenzio un importante tassello dell’arte barocca siciliana: la tela del Martirio di San Pietro Apostolo, ritrovata nel 2023 in un armadio della sacrestia della Chiesa Madre di Modica, è stata finalmente attribuita. A chiarirne l’origine è stata la professoressa Maria Terranova, già ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, oggi nel direttivo dell’Associazione Culturale Petra Mazara.
L’opera, dimenticata per 130 anni all’interno di un mobile costruito nel 1894 dopo la demolizione dell’altare originario, sarebbe opera di Giuseppe Reati, pittore siracusano del Seicento, appartenente alla bottega di Mario Minniti, noto collaboratore di Caravaggio a Roma e Siracusa.
Il legame
A rivelare il possibile legame è stato lo studioso Angelo Garofalo, mettendo a confronto la tela modicana con un’altra opera firmata da Reati nel 1641: La Madonna dell’Itria con San Francesco di Paola, conservata nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, a Siracusa. In entrambe, l’autore si sarebbe ritratto frontalmente in uno dei personaggi rivolti verso lo spettatore, tecnica usata all’epoca al posto della firma.
Un ulteriore dettaglio iconografico svela nuove chiavi di lettura: le mura sullo sfondo della scena del martirio di Pietro sarebbero infatti le Mura Aureliane di Roma, in particolare le torri di Porta San Paolo, tra le meglio conservate del circuito murario dell’antica capitale. Un elemento che rafforza l’ipotesi sull’attribuzione e sulla qualità storico-artistica dell’opera.
Durante la settimana di eventi celebrativi, culminati con la rievocazione della sfilata dei Santoni – le statue degli Apostoli che tornano a “camminare” lungo la scalinata di San Pietro – l’interesse per il patrimonio culturale modicano si è rinnovato con grande partecipazione popolare.
Tuttavia, Petra Mazara lancia un appello: molto resta da fare per recuperare le numerose opere disperse o dimenticate, soprattutto dopo le demolizioni di chiese avvenute nel secolo scorso. La tela ritrovata è solo la punta di un iceberg. L’inventario della Chiesa del Soccorso, oggi parte del Liceo Classico, indica la presenza di almeno 10 dipinti provenienti da luoghi di culto demoliti nel 1927. Oggi se ne contano solo 5 restaurati ed esposti nell’Aula Capitolare della Chiesa di San Pietro.
Il recupero del 2022 di quelle tele, grazie al Soprintendente Antonino De Marco, è stato un passo avanti, ma per l’associazione Petra Mazara serve una vera e propria campagna di tutela, recupero e valorizzazione.

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