Un mare di legalità, un’onda di memoria nel ricordo di Falcone e di tutte le vittime della mafia

Un tempo trasportava migranti stipati all’inverosimile, oggi trasporta valori: la MareNostrum Dike, ex Oceanis 473 sequestrata agli scafisti, è diventata il simbolo galleggiante della legalità, della rinascita e del riscatto sociale. A testimoniarlo, sono stati oltre 200 studenti delle scuole palermitane che hanno accolto l’imbarcazione durante la Giornata della Legalità, nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

“Questa barca racconta una storia tragica, ma oggi, in Sicilia, diventa simbolo di una nuova vita”, ha detto Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub d’Italia, presente all’evento.

Un’iniziativa dal forte impatto emotivo e sociale, sostenuta dall’Assemblea Regionale Siciliana, che rientra nel più ampio progetto “MareNostrum – Viaggio della Legalità”, ideato e promosso da Archeoclub d’Italia e dal suo Dipartimento Marino, in collaborazione con la Marina Militare, il Centro di Giustizia Minorile della Campania e altri enti.

Una barca, mille storie di rinascita

La MareNostrum Dike non è solo un oggetto simbolico: è uno strumento concreto di educazione civica. Ospita conferenze, progetti formativi e laboratori. È qui che giovani provenienti dall’area penale minorile di Napoli hanno iniziato un percorso di riscatto: alcuni sono diventati subacquei certificati, altri si stanno specializzando nel settore del turismo archeologico subacqueo.

“Il mare è un dono, come la vita. I ragazzi imparano a rispettare l’ambiente e se stessi”, ha dichiarato Francesca Esposito, referente delle attività sociali del progetto MareNostrum.

A bordo si racconta anche la storia della nave Caracciolo, che tra fine ‘800 e inizi del ‘900 strappò 700 “scugnizzi” alla strada, restituendo loro dignità e futuro. Oggi il progetto vuole fare lo stesso, su scala nazionale.

Legalità come cultura, cultura come strumento di legalità

Tra cartelloni, disegni e striscioni con i volti di Falcone e Borsellino, bambini e ragazzi hanno potuto ascoltare storie di trasformazione, vedere da vicino i locali angusti dove gli scafisti stipavano vite umane, riflettere su un passato che non deve ripetersi.

“La legalità è un concetto che attraversa la cultura. Conoscere il mare, i territori, la storia ci rende cittadini migliori”, ha spiegato Fortunata Flora Rizzo, vicepresidente nazionale di Archeoclub d’Italia.

Prossime tappe: Messina, Vibo, Salerno, Napoli

Partita da Napoli il 19 maggio, la MareNostrum Dike proseguirà il suo viaggio: il 27 maggio a Messina, il 31 a Vibo Valentia, il 4 giugno a Salerno e il 6 a Napoli.

Un viaggio fisico e simbolico lungo le coste del Sud, dove troppo spesso il mare ha inghiottito speranze. Ora, quel mare diventa culla di memoria e consapevolezza, spazio di dialogo, educazione e cambiamento.

Schifani: “Contro la mafia stiamo vincendo, ma serve vigilanza”

In occasione del 33° anniversario della strage di Capaci, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricordato Falcone come “persona pratica e schietta, da cui ho imparato il pragmatismo delle decisioni”.

“Sono convinto che la Sicilia stia vincendo contro la mafia, ma non bisogna mai abbassare la guardia”, ha dichiarato Schifani, visitando per la prima volta il nuovo “Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” a Palazzo Jung.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it