Niente parchi eolici a gogò in mare. Necessario il parere preventivo delle Regioni costiere. Lungo la costa iblea previsti tre impianti

Ci dovrà essere un parere preventivo prima del rilascio delle autorizzazioni. E sarà un pronunciamento che servirà a far dire alla Regione la “sua” sull’installazione delle torri eoliche off-shore per la produzione di energie rinnovabili. La Regione Sicilia si è vista riconoscere la possibilità di pronunciarsi preventivamente sui pareri autorizzativi. E come la Sicilia anche tutte le Regioni italiane che hanno affaccio sulle coste. La necessità del parere preventivo è contenuto, con una norma, nel ddl di conversione del decreto legge 19/2025, il cosiddetto “decreto bollette”, approvato dal Senato.

La Sicilia era stata l’unica regione italiana ad impugnare, con il presidente Renato Schifani, davanti alla Corte Costituzionale, il decreto legislativo 190 del 24 novembre 2024. Tutto cambia e salta, quindi, nel disciplinare i regimi amministrativi per le energie rinnovabili, la prevista esclusione degli enti dalla consultazione sui parere autorizzativi degli impianti offshore.

“Siamo soddisfatti per la modifica di una norma che violava l’autonomia sancita dallo Statuto speciale della Sicilia e interferiva con competenze regionali esclusive, come la gestione delle risorse ittiche e della pesca, settore strategico per la nostra economia – ha commentato il presidente Renato Schifani – ringrazio il ministro Pichetto Fratin, che avevo incontrato nelle scorse settimane per illustrare le nostre ragioni: il coinvolgimento di territori e categorie produttive è essenziale per una pianificazione condivisa e sostenibile. Apprezzo che la nostra richiesta sia stata accolta, con beneficio per tutte le Regioni che potranno dare il loro contributo alle decisioni in materia”.

Ma cosa sono gli impianti off-shore da fonti rinnovabili?

Sono quegli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili che vengono localizzati al di fuori della terra ferma, sia in acque territoriali che al di fuori di queste e comunque ricadenti nell’ambito della ZEE, la Zona Economica Esclusiva. Ne fanno parte anche le infrastrutture di connessione alla RTN, la rete nazionale elettrica. Per gli impianti off-shore, incluse le opere per la connessione alla rete, l’autorizzazione è rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. D’ora innanzi ci vorrà il parere preventivo delle Regioni. 

Le previsioni lungo la costa iblea

In pista, nel mare ibleo, ce ne sono tre. Dopo l’area marina delle Egadi, questa parte di costa, infatti, è candidata ad essere uno dei principali attrattori per energia rinnovabile del territorio siciliano. Tre i progetti collocati lontani dalla costa per diversi chilometri che dovrebbero ospitare 149 torri eoliche: il parco eolico off-shore di tipo flottante denominato “Parco Eolico Offshore Pozzallo” con 54 aerogeneratori posti su piattaforme galleggianti dovrebbe produrre una potenza pari a 800 MW e dovrebbero essere posizionati a 41 chilometri dall’isola delle Correnti ed a circa 55 chilometri da Pozzallo.

Un altro parco eolico fa capo al gruppo “Hope srl”: 45 i generatori per 675 MW di energia rinnovabile localizzati nel Canale di Malta tra la parte sud della Sicilia e l’isola di Malta indicativamente di fronte a Pozzallo alla distanza di 23 chilometri dalla costa.

Il terzo progetto riguarda il parco eolico “Scicli” a 27 chilometri dalla costa sud-orientale dell’isola sempre nel Canale di Malta. In tutto sono 50 gli aerogeneratori da installare oltre il limite delle acque territoriali e composti da turbina, torre e fondazione flottante con sistemi di ancoraggio secondo il progetto redatto e presentato dalla società “Ninfea Rinnovabili srl” con sede a Milano. I cavidotti arriveranno sulla terraferma in prossimità di Marina di Ragusa.

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