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Le difficoltà di linguaggio fra i primi sintomi di Alzheimer e di demenza. Lo studio di una Università inglese
23 Apr 2025 12:56
Lo studio ha impegnato i ricercatori della Nottingham Trend University con la dottoressa Sara Curtis che ha spiegato come cogliere i primi sintomi di una malattia che impegna pazienti e famiglie in un lento declino cognitivo fino all’annullamento mentale della persona. Gli studiosi hanno rilevato che dapprima di segnali di un’Alzheimer o di altre forme di demenza possono essere lievi e difficilmente da individuare. Segnali che si presentano come piccole dimenticanze o come difficoltà nella concentrazione oppure come sensazioni di confusione mentale.
Fondamentale non passare sopra a questi indicatori silenti di una malattia che può avere sviluppi lenti o galoppanti. Il non riuscire a concentrarsi, il non sapere spiegarsi con parole appropriate che si cercano disperatamente ma non si trovano sono l’abbrivio di una malattia che comincia a declinarsi nelle forme prima lievi e poi pian piano più violente. “Un segnale precoce potrebbe non passare inosservato quando si parla – ha spiegato la dottoressa Sara Curtis della Nottingham Trend University in uno suo scritto pubblica sul The Conversation – un modo per rilevare precocemente l’Alzheimer è individuare i cambiamenti nel linguaggio, perché la comparsa di nuove difficoltà nell’esprimersi può essere un primo segnale di un declino cognitivo. Il cambiamento nel modo in cui si parla può indicare l’insorgenza della malattia. Tra questi, i più riconoscibili sono i problemi nel trovare le parole giuste o nella costruzione delle frasi. I cambiamenti che si notano riflettono la difficoltà nel ricordare parole specifiche e tutto ciò può essere un sintomo di declino cognitivo o di un primo lieve deterioramento che può progredire in Alzheimer o in altre forme di demenza”. Da qui la necessità di diagnosi precoci e di un approccio personalizzato legato ai problemi della comunicazione che vanno perseguiti già nella fase iniziale curando le persone con Alzheimer con una comunicazione chiara, scandendo le parole e dando il giusto tempo al paziente di elaborare le informazioni.
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