TORNANO “A CASA” I REPERTI DA MONTE CASASIA

22 Dic 2012 20:34

Un grande momento culturale che permette di poter leggere le origini di un territorio attraverso l’esposizione di importanti reperti provenienti dalle necropoli dell’abitato indigeno di Monte Casasia a pochi chilometri da Monterosso Almo e che da tempo erano riposti nel buio dei magazzini del Museo Arceologico Ibleo. Una “tutela dinamica”, come viene definita dal Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Ragusa, l’arhitetto Alessandro Ferrara, quella che è stata realizzata grazie ad una fattiva collaborazione tra la stessa Soprintendenza, nella persona dell’archeologo Saverio Scerra e del Museo Interdisciplinare Ibleo, rappresentato dal geologo Giovanni Cassarino, con il Comune di Monterosso. Il progetto, alla cui realizzazione ha collaborato anche l’archeologa Giuliana Occhipinti, dopo mesi di intenso lavoro, ha visto la luce sabato 22 dicembre con l’inaugurazione dell’esposizione dei reperti archeologici nell’elegante cornice di Palazzo Cocuzza a cui è poi seguito un incontro nel quale sono intervenuti a relazionare Massimo Frasca, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Catania, e Giovanni Distefano, direttore del Parco Archeologico di Camarina, che hanno “raccontato” gli scavi archeologici nelle necropoli e nell’abitato  di Monte Casasia. Grande soddisfazione è stata espressa  dall’amministrazione del Comune montano che auspica una continuata collaborazione con le competenti istituzioni culturali affinchè la mostra possa essere prolungata e magari divenire permanente.

 Interessante altresì la presentazione della mostra faunistica, curata dal biologo Giovanni Amato, dedicata alla ricatalogazione e all’esposizione di vari esemplari  di animali, dagli invertebrati agli uccelli e anche qualche fossile di particolare pregio, che permettono di avere interessanti dati scientifici per lo studio del territorio e delle specie interessate.