INVECCHIAMENTO ATTIVO

La popolazione, soprattutto nei paesi  occidentali,  sta invecchiando progressivamente e, connessa a tale invecchiamento,  c’è anche

l’ aumento del rischio di anziani che diventano diabetici. Oggi, nel nostro paese su circa 3 milioni le   persone colpite da diabete di tipo 2, cioè quello causato  da errati stili di vita. Di questo numero elevatissimo due terzi sono anziani.

Il 2012 è l’anno europeo dell’INVECCHIAMENTO ATTIVO e, per questo motivo, è inaccettabile che non si lotti affinchè la terza età sia vista come una delle fasi della vita e non come il periodo in cui ci si lascia andare come se non si avesse più nulla da dare o da prendere dalla vita.

“L’Anno Europeo  – ha detto la presidente dell’Aiad Gianna Miceli, impegnata anche in altre campagne di volontariato essendo presidente dell’Osservatorio prov.le del Volontariato,   – mira a sensibilizzare l’opinione pubblica al  contributo  che le persone anziane possono dare alla società.

Si propone  di  incoraggiare e sollecitare le istituzioni locali, applicando l’art. 118 della Costituzione,  a seguito della Riforma del titolo V del 2001,  all’ultimo comma ha introdotto la sussidiarietà orizzontale che è  anche solidarietà,   e le parti  interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Recentemente uno studio ha dimostrato, ad esempio, che anche un cervello anziano è come un vaso di creta: va modellato, curato, plasmato e anche se anziano può migliorare il suo aspetto, le sue funzioni . uno dei modi in cui esso può essere stimolato è, ad esempio, fare attività fisica che, oltre a migliorare le prestazioni motorie, da stimoli celebrali significanti”.

Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più  realizzati nel lavoro, in poche parole vuol dire essere più autonomi  nel quotidiano e più impegnati nella società.

“ Il messaggio che vorremmo far arrivare  – ha detto ancora la dott.ssa Gianna Miceli che, proprio ieri, in occasione della Giornata internazionale del  Volontariato – è che andare in pensione non vuol dire diventare inattivi, quindi un invito ad impegnarsi nel Volontariato. Spesso non si tiene conto  del prezioso contributo dato dalle persone della terza età, che prestano assistenza a chi ne ha bisogno, occupandosi dei familiari (genitori, consorte e nipoti) o facendo opera di volontariato.”

 L’Anno Europeo intende dare risalto alla ricchezza  sociale rappresentata dalle  persone anziane, a cui si rivolgono le  iniziative del 2012 concepite  per offrire loro condizioni di vita più  gratificanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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