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Ancora grave l’impiegato avvolto dalle fiamme in contrada Macconi: udienza di convalida per aggressore. Tentato omicidio e tentata estorsione le ipotesi di reato contestate
30 Set 2024 15:15
Ha risposto alle domande del gip, il 52enne C.C. arrestato dalla Polizia il 26 settembre scorso in flagranza di reato dopo che aveva innescato il liquido infiammabile con il quale aveva cosparso un mezzo di una azienda di contrada Macconi, liquido e fiamme che avevano avvolto anche un impiegato dell’azienda che aveva cercato di farlo desistere. La Procura che ipotizza per l’uomo i reati di tentato omicidio e tentata estorsione, ha chiesto al giudice la convalida e la conferma della custodia cautelare in carcere. Il giudice, Ivano Infarinato si è riservato la decisione. Il 52enne che difeso dagli avvocati Sebastiano Sallemi e Vito Reina, è comparso stamattina davanti al gip assistito dal sostituto processuale, l’avvocato Vittorio Melfi, ha risposto alle domande. Secondo le prime ricostruzioni, il 52enne si sarebbe recato nell’azienda di contrada Macconi a Marina di Acate e avrebbe chiesto al titolare dei soldi, ritenendo di vantare un credito. Al diniego si sarebbe allontanato per poi tornare con del liquido infiammabile per dare fuoco a un mezzo aziendale. In quel frangente l’intervento dell’impiegato rimasto gravemente ustionato. L’impiegato che ha 35 anni, ha ustioni che interessano il 35 per cento della superficie corporea. L’uomo è tuttora ricoverato al reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, è intubato e seguito dagli specialisti del Centro grandi ustioni per le terapie specifiche del caso.
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