Nel ragusano aumentata l’aspettativa di vita. Si muore meno per tumore, più per demenze

Si chiama BesT l’indagine dell’Istat che prende in esame circa 70 indici che misurano il benessere equo e sostenibile dei cittadini. La Sicilia ne esce male, le nostre province sono spesso relegate nei posti più bassi del Sud Italia e addirittura l’Isola è ultima fra le regioni europee per tasso di occupazione, per giovani che non lavorano e non studiano e la possibilità di conciliare il lavoro con i tempi di vita. 
Con il 27,9%, la provincia di Ragusa è seconda in Sicilia per risultati nei vari indici, preceduta da quella di Messina (28,8%).

Sorpresa salute

Fra i tanti indici, nell’area salute ce ne sono due – inconfutabili come gli altri – che dovrebbero rallegrare e che sono in controtendenza con quanto si tende a credere in un’epoca in cui complottisti, terrapiattisti, laureati nelle libere università dei social vanno diffondendo: in 18 anni la speranza di vita è aumentata, in 19 anni la mortalità per tumore è diminuita.

Speranza di vita su di 19 mesi

Partiamo dal primo dato: nel 2004 l’aspettativa media di vita nel ragusano era di 80 anni e 6 mesi; nel 2019 è stata di 82 anni e 6 mesi, scesi a 82 anni e un mese nel 2022 per effetto del Covid. Di conseguenza, pur con la pandemia fra il 2020 e il 2021, nel nostro territorio la vita media è aumentata di un anno e sette mesi.

Secondo dato: la mortalità per tumore (nella fascia d’età compresa fra i 20 e i 64 anni) è passata dai 9,1 decessi del 2044 ai 7,4 decessi nel 2020 ogni 10mila residenti.

Muoiono meno bambini, aumentano le demenze

Più marcata la diminuzione dei decessi di bambini nel primo anno di vita: dai 5,2 del 2004 ai 1,9 ogni 10mila residenti del 2020.
Di contro, sono aumentate le mortalità in seguito a demenze e malattie del sistema nervoso nei soggetti oltre i 65 anni: dagli 11,7 decessi del 2004 ai 34,7 del 2020 ogni 10mila residenti.

Sulle strade il rischio di morire rimasto uguale

Il rischio di morire in strada rimane lo stesso: 2,3 morti per incidenti stradali nell’età compresa fra i 15 e i 34 anni nel 2004, 2,3 morti nel 2021, sempre ogni 10mila residenti. Sotto questo aspetto, nell’arco di tempo considerato, l’anno meno peggiore è stato il 2017 con 1 decesso ogni 20.000 residenti.

L’Istat ha preso in considerazione anche l’indice denominato “Mortalità evitabile”, riguardante i decessi di persone fra 0 e 74 anni la cui causa di morte è identificata come trattabile (spiega l’Istat: gran parte dei decessi per tale causa potrebbe essere evitata grazie a un’assistenza sanitaria tempestiva ed efficace, che include la prevenzione secondaria e i trattamenti) o prevenibile (gran parte dei decessi per tale causa potrebbe essere evitata con efficaci interventi di prevenzione primaria e di salute pubblica). Nel 2004 sono stati registrati 23,7 decessi, nel 2020 17,2 ogni 10mila residenti. In sintesi: il sistema sanitario è migliorato.

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