Perizia psichiatrica per Mariano Barresi, omicida reo confesso

Entro 5 giorni, si saprà se le condizioni di salute di Mariano Barresi, il pensionato 65enne che uccise la cognata Rosalba Dell’Albani a coltellate a Giarratana lo scorso 4 marzo, siano compatibili con il carcere. La difesa di Barresi, rappresentata dall’avvocato Sergio Crisanti, dopo un primo rigetto della richiesta di perizia psichiatrica volta a stabilire se l’uomo, al momento in cui commise il delitto, fosse capace di intendere e volere, aveva ottenuto dal gip l’autorizzazione a svolgere a maggio una consulenza di parte, nominando il criminologo Sergio Ciappi.

Rischio suicidio per il consulente di parte

Nella sua relazione, il professionista ha fatto emergere il rischio suicidario dell’uomo. La difesa quindi si è rivolta nuovamente al Tribunale e il gip, Elio Manenti, ha incaricato lo psichiatra Giuseppe Asaro a svolgere la perizia su Mariano Barresi: dovrà stabilire entro 5 giorni, se le condizioni di salute dell’uomo – omicida reo confesso – siano compatibili con la permanenza in carcere e se in carcere possa essere adeguatamente assistito. Nell’affidare l’incarico allo psichiatra Asaro, che dovrà tenere conto del parere del medico penitenziario, il giudice chiede anche che sia lo stesso psichiatra, nel caso in cui venisse ravvisata l’incompatibilità delle condizioni di salute con il regime carcerario, a individuare un luogo “di cura, di assistenza o di accoglienza” in cui possano essere garantite anche le esigenze di custodia cautelare, ravvisando non solo il concreto pericolo di fuga ma anche quello di commissione di altri gravi delitti. L’avvocato della difesa aveva anche rinnovato la richiesta di collocamento in una comunità terapeutica assistita, che è stata rigettata così come la reiterata richiesta di accertare se Barresi al momento era capace di intendere e volere quando uccise la donna.

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