ESCLUSIVA VM: Parla la mamma naturale di Vittorio Fortunato: “Ero da sola quando è nato. Ho sbagliato, lo rivoglio”

Era sola a casa quando si è sentita male e ha in pochi minuti partorito. E’ nato quel bambino, ormai noto a tutta Italia, Vittorio Fortunato, che è stato poi affidato nelle mani del macellaio di Ragusa per essere portato all’ospedale. Ma così non è stato. Il macellaio ha simulato il ritrovamento del piccolo poi ricoverato in neonatologia. E’ la mamma naturale di Vittorio Fortunato a ricostruire le tappe fondamentali di quei giorni. L’ha fatto in un’intervista in esclusiva al tg di Videomediterraneo (diretto da Katjuscia Carpentieri) ai microfoni di Viviana Sammito. Ecco alcune delle sue dichiarazioni avvenute tra le lacrime.

“Il 4 novembre, ero a casa da sola. Sono tornata da lavoro, mi sono sentita male e da li a mezz’ora è nato il bambino e mi sono trovata in bagno da sola a piangere, con il bambino in braccio. Poi ho chiamato lui. Dopo mezz’ora è arrivato e gli ho chiesto di portarlo in ospedale. L’unico pensiero era per vedere come stava il bambino”.  La donna ha spiegato nell’intervista di aver nascosto di essere rimasta incinta sia al suo compagno, cioè il macellaio, e sia ai suoi stessi genitori e a sua sorella, componenti di una famiglia molto conosciuta a Modica.

Perchè non ha detto di essere incinta, ha chiesto la giornalista. E la mamma ha risposto: “Non mi so spiegare, ero tra il confessarlo e il non farlo. Poi tra lo stress del lavoro ho lasciato trascorrere i mesi”

Avevi la speranza di poter crescere il bambino con il macellaio, le viene chiesto, e la mamma risponde: “Non ne ho parlato con lui. Non siamo conviventi. Io vado a trovarlo con la bambina che già abbiamo. Ma non ho raccontato di essere incinta e non se n’è accorto”.

Ha avuto paura di perderlo? E’ innamorata del macellaio? Ecco cosa ha risposto: “Si ci tenevo, ne ero innamorata”.

Poi tornando a quanto è accaduto, con il finto ritrovamento, la mamma di Vittorio Fortunato dice: “Ho chiesto perché non l’ha portato in ospedale. Io sono andata tutti i giorni al parcheggio dell’ospedale, piangendo, ma non ho avuto la forza di entrare, Ho altri due figli, avevo paura che mi togliessero anche gli altri bambini o che mi arrestassero, come mi diceva lui.

Cosa hai provato che c’era altra famiglia? “Ho provato tristezza, angoscia. Quando mi hanno chiamato il 14 dalla Questura, ho espresso la volontà di riavere mio figlio, ma non sono stata ascoltata, aiutata. Poi il 19 sono stata con l’avvocato d’ufficio ma non mi ha detto nulla per come riprendere mio figlio.  Chiedo di essere ascoltata da un giudice o da chi di competenza perche’ rivoglio mio figlio”.

Hai la forza di riprenderlo? “Si ho una famiglia accanto che mi sostiene. Penso che una seconda possibilità va data a tutti. Io condanno il mio gesto però non so cosa sia accaduto, Un blackout della mia mente.

Alla famiglia che ha tuo figlio? Conclude la giornalista nell’intervista e la mamma risponde: “Da mamma li ringrazio perché si stanno occupando di lui, ma dall’altra parte pure io ho il diritto di riavere il mio bambino”.

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