Rientri in massa e caro voli? Il timore è concreto. Ma in teoria, su Comiso, dovrebbe già esserci la continuità territoriale

L’anno scorso nel periodo delle festività natalizie si sono mossi oltre 10 milioni di persone, ma il coronavirus non era ancora arrivato. Però, tutti noi abbiamo in mente quella scena dell’8 marzo 2020 alla stazione di Milano, dove orde di gente si riversava sui treni prima che scattasse il lockdown generalizzato.

Che l’ansia stia salendo lo dimostrano le prenotazioni dei treni:  nel giro di qualche ora dalla diffusione della bozza del nuovo decreto, già si registravano i primi tutto esaurito.

Completi i tre Frecciarossa pomeridiani da Roma a Lecce del 18 dicembre, il Milano–Reggio Calabria delle 20,10, pieno anche il Milano–Napoli del 20 dicembre alle 6,45. I vagoni sono al 50% della capienza per rispettare le regole del distanziamento e le compagnie riorganizzano le linee. Anche Flixbus sta riempiendo in fretta i sedili dei pullman. Il rischio di affollamento sui mezzi pubblici a ridosso del 20 dicembre è concreto e il Viminale ha diramato indicazioni precise a questure e prefetture: più agenti di polizia locale e forze dell’ordine nelle stazioni.

Il problema principale è rappresentato dal fatto che dal 21 dicembre  e fino al 7 gennaio non si potrà viaggiare. A decine di migliaia anticipano il ritorno al Sud e complice lo smart working decine di migliaia di siciliani emigrati stanno già tornando: i treni notturni da Roma e Milano nelle date clou sono già esauriti, e per gli aerei le tariffe cominciano già ad alzarsi. L’assessore alla Sanità Ruggero Razza ha chiesto agli esperti del Comitato tecnico- scientifico regionale di suggerire una soluzione: il ventaglio va dalla quarantena ai test, ma il rimedio non è facile da trovare. Stamani, anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ribadito la necessità di un piano per salvaguardare la salute di tutti i siciliani.

Non è  ancora un tutto esaurito, ma schizzano alle stelle anche i prezzi degli aerei: il miglior volo diretto Milano-Palermo in partenza il 20 e di ritorno il 7, dunque appena fuori dalla fascia con restrizioni, ieri mattina poteva essere acquistato a 66 euro, mentre già ieri pomeriggio era salito a 129,99. Il Roma- Palermo è salito in poche ore da 74 a 138 euro, mentre il Milano-Catania da 34 a 129.

E’ l’effetto “acquisti dell’ultima ora”. Per quanto riguarda, ad esempio, i voli con le low cost, abbiamo verificato il volo Milano-Catania, le tariffe medie sono mediamente le seguenti: 63.99 euro all’andata e 125.99 al ritorno. Anche con Ryanair la siutazione è molto simile: un volo Milano-Catania costa mediamente 113.12 euro.

E Comiso? Comiso, almeno in teoria, non dovrebbe avere questi problemi, in quanto soggetta a continuità territoriale. I voli Alitalia (il vettore che si è aggiudicato la tratta per Roma e Milano), mantengono le tariffe sociali stabilite, cioè 58.02 da e per Roma (compreso tasse) e 80.03 da e per Milano (compreso tasse).

Ma a questo punto, una domanda sorge in modo spontaneo. Com’è noto, la continuità territoriale a Comiso e a Trapani ( i due aeroporti che in Sicilia sono deputati a effettuare questo servizio), è slittata al 18 dicembre, dopo alcuni rinvii tecnici dovuti alla pandemia. Dato che dal 21 si dovrebbero bloccare tutti gli spostamenti (tranne per comprovati motivi di salute o necessità), sarà avviata lo stesso la continuità territoriale solo per tre giorni prima del blocco? In teoria, i residenti potranno rientrare senza problemi usufruendo di questo servizio anche dal 21 in poi. Naturalmente, la nostra è solo un’ipotesi, dato che al momento non vi è nessuna comunicazione in tal senso e fino a prova contraria, la continuità territoriale è attiva dal 18 dicembre.

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