Chiusura discoteche, i gestori presentano ricorso al TAR, ma il Codacons si schiera contro di loro

Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende. Ad anticiparlo è Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp durante il direttivo nazionale del sindacato. “La chiusura è ingiustificata – spiega Pasca – ci sono assembramenti da per tutto: sulle spiagge, nei luoghi della movida, sui treni regionali. Perché penalizzare solo noi?”.

Il Silb teme anche che i giovani che prima riempivano le piste andranno ora ad alimentare l’organizzazione di feste abusive in villa con zero controlli e nessun invito a rispettare distanze o a indossare la mascherina. Sul versante economico, sono state richieste compensazioni con Cig e Iva al 4% per quattro miliardi di fatturato a rischio.

Il Codacons, però,  si schiera contro il ricorso presentato dai gestori, che hanno deciso di chiedere al Tar l’immediata riapertura delle discoteche, e interverrà in Tribunale al fianco delle istituzioni e del ministro Speranza: per l’Associazione, la scelta di chiedere la riapertura delle discoteche – dettata da interessi professionali legittimi sì, ma che non possono orientare le scelte in materia di salute pubblica – configura un vero e proprio errore, alla luce della crescente diffusione del COVID tra la popolazione.

Il Codacons sostiene certo la necessità di prevedere aiuti economici e sostegni per gli esercenti e soprattutto per i lavoratori della filiera, ingiustamente danneggiati dalla diffusione dell’epidemia e di fatto vittime di una stagione eventistica quasi integralmente compromessa: tale intervento dello Stato, doveroso e anzi sacrosanto, deve accompagnarsi però con le misure di contenimento più idonee ed efficaci, compreso il tentativo di evitare assembramenti in spazi chiusi o comunque difficilmente controllabili dal punto di vista epidemiologico: da qui il pieno sostegno del Codacons alla decisione, finalmente determinata e netta, di chiudere le discoteche.

Per Francesco Tanasi Segretario Nazionale “Non è un caso se tanti protagonisti del mondo della musica e degli eventi sostengono i provvedimenti restrittivi e addirittura non avrebbero affatto consentito le riaperture estive. Microbiologi e personaggi dello spettacolo sono concordi, e hanno ragione: la salute viene prima di tutto, e agli eventuali danni economici deve provvedere – come sempre in questi casi – lo Stato italiano”.

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