Predicano bene e razzolano male: alla Camera mangiano arance egiziane

Predicano bene e razzolano male. Si parla tanto di made in Italy, di aiutare il settore della ristorazione, di far tornare linfa vitale alle nostre aziende. E ora più che mai, sono tantissimi gli appelli al mangiare cibo locale, per aiutare la filiera di produzione. Eppure, questa regola sembra non valere per i nostri deputati alla Camera, secondo quanto riporta una denuncia del deputato leghista Alessandro Morelli. Infatti, all’interno del sacchetto del pranzo, non ci sarebbero arance calabresi o siciliane, piuttosto egiziane, oltre ad una bottiglietta d’acqua e due panini.

Il deputato della Lega ha mostrato il frutto tramite un video pubblicato sul proprio profilo Facebook, dicendo di volerla buttare nel cestino. Per carità, poi non l’ha fatto, ma non è questo il punto. Il punto è che le immagini sono state diffuse da chi, giustamente, difende i prodotti italiani soprattutto in questo momento di crisi.

Infine il deputato del Carroccio ha fatto notare che qualora ci fosse un contratto o un bando in essere per tali arance egiziane, la realtà dei fatti non cambierebbe e sarebbe comunque assurda.

Una delle aziende che ha subito espresso un’opinione in merito è Orangfrizer, e l’ha fatto tramite l’amministratore unico dice Nello Alba: “Questo accade a discapito dell’attuale disponibilità di arance italiane, che proprio in questi giorni continuiamo a raccogliere in Sicilia. Le arance egiziane importate in Italia durante questo periodo si sovrappongono in modo concorrente all’offerta di arance di origine italiana”.

Ma la soluzione quale sarebbe, a questo punto? “Siamo culturalmente liberisti – spiega Orangfrizer –  e sappiamo che quello dell’arancia è un mercato globale, ne facciamo parte. Ma prima di tutto siamo impegnati a valorizzare i nostri prodotti sin quando sono disponibili. Dunque sia chiaro che le nostre arance di origine siciliana sono e saranno in distribuzione fino alla fine del mese di maggio. Durante questa terribile emergenza del Covid19 non abbiamo rallentato i nostri ritmi, con grande impegno abbiamo soddisfatto tutte le elevatissime richieste di arance, e siamo tuttora disponibili a farlo”. Infine aggiunge: “Nelle sedi istituzionali ci aspetteremmo che facessero lo stesso, favorendo finchè disponibili le arance italiane e solo dopo quelle importabili da altri Paesi”.

 

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