Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
SEL: “ LA SANITA’ IN SALSA ARANCIONE”
08 Nov 2011 13:06
“Sulla Sanità in provincia di Ragusa i soliti noti assieme a qualche altro deputato regionale e con il contorno di alcuni consiglieri comunali del versante Ipparino, ogni tanto vogliono dimostrare che hanno a cuore le sorti degli ospedali e dei servizi sanitari a Vittoria, a Scicli, a Comiso, a Modica, a Ragusa”. Questo il commento del consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà di Vittoria Enzo Cilia a proposito del difficile momento ch sta attraversando la sanità iblea.
Per Cilia chi ha votato i provvedimenti del governo Lombardo e dell’assessore Russo senza alcun tentennamento, evidentemente, non sapeva che il piano di rientro avrebbe comportato i conseguenti tagli. “Il problema della salute dei cittadini, per il consigliere, non sta nella difesa dei campanili, ma in una migliore organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali”.
L’obiettivo per l’esponente di Sel deve essere quello d costruire una rete integrata dei servizi regionali socio – sanitari, a partire dal rapporto territorio/ospedale, che permetta di controllare la spesa e di accompagnare il cittadino lungo un percorso di continuità diagnostico terapeutica. E inoltre, realizzare un controllo del SSN non solo attraverso lo strumento dell’accreditamento, ma attraverso la partecipazione dei cittadini alla programmazione dei servizi ed alla verifica dei risultati.
“Solo in Italia, conclude Cilia, i medici che lavorano nella Sanità pubblica, spesso lamentandosi dell’eccessivo carico di lavoro, possono lavorare anche privatamente (ovvero per la concorrenza). Le lunghe liste di attesa si spiegano anche così: con l’interesse a dirottare verso il privato (che ai cittadini costa) ciò che dovrebbe e potrebbe fare il pubblico. Questa confusione deve finire perché danneggia i cittadini e impoverisce la sanità pubblica, quella al servizio di tutti”.
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