Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
LETTERA AL PRESIDENTE GAMBUZZA
25 Ott 2011 12:23
Alcune considerazioni sulla inaffidabilità dei comportamenti della politica rispetto le esigenze per affrontare con provvedimenti coerenti, a livello nazionale e dei territori, la crisi economica e reagire a questo stato di cose divenuto oramai inevitabile e urgente che mi induce a porgerLe un appello.
Tremonti continua ad annunciare piani per il Sud; oggi lo definisce “EUROSUD” senza che alcuno della classe dirigente dica una parola sulla inefficienza delle misure, finora emanate, che pero’ hanno avuto malevoli conseguenze per costruire la crescita e colpiscono soprattutto il Mezzogiorno del Paese nonché la nostra comunità a iniziare dal ritardo degli investimenti infrastrutturali già liberati che continuano inopinatamente ad essere ritardati solo con scuse procedurali !
Tutti gli “onesti” commentatori delle piu’ disparate estrazioni culturali fanno riferimento a cio’ che lo SVIMEZ ha riassunto nell’ultimo rapporto 2011:
Il Mezzogiorno per alcuni “ regno incontrastato dello spreco e dissipatore di risorse del NORD” ha ricevuto – prima della crisi – fra il 2004 e 2006 l’ 11% di risorse in meno rispetto quanto sarebbe stato trasferito con coerenti politiche redistributive.
Sul fronte della spesa per lo sviluppo ogni cittadino meridionale ha ricevuto 211 euro in meno del programmato in base all’obiettivo del 45% del totale della spesa in conto capitale che doveva essere attribuito al Mezzogiorno.
E’ vero che il SUD ottiene piu’ dallo Stato di quanto versa, ma cio’ accade per via dei redditi piu’ bassi e della piu’ debole struttura economica che è mantenuta in tale condizione e anzi viene sempre piu’ lanciata verso il baratro del sottosviluppo (su cui si affaccia anche la realtà ragusana) rappresentando solamente il PRIMO MERCATO DOMESTICO DEL NORD !
Minori risorse e investimenti inducono un ulteriore indebolimento per famiglie e imprese.
Fra il 2008 e il 2010 la SICILIA sconta un 4% di calo di consumi e di crescita, l’ 11% in meno di investimenti, punte del 28,7% di disoccupazione ed una previsione di crescita del PIL fra il 2011 e il 2012 dello 0% !
A questo quadro bisogna aggiungere l’uso da BANCOMAT dei fondi FAS (destinati al SUD) da parte del Governo nazionale e l’incapacità di spesa degli investimenti dedicati alla Sicilia: Solo per fare qualche esempio sono stati sottratti dai FAS fondi pari a 950 milioni di euro per la rottamazione dei frigoriferi, 15 milioni di euro per la “libera circolazione fluviale nei tre laghi del Nord” ed ancora ingenti risorse per pagare le multe delle quote latte di 2000 produttori del NORD (almeno 500 milioni di euro sottratti ai FAS su 1,7 Miliardi ) rispetto 36.000 agricoltori – anche del SUD – che hanno pagato !!
L’elenco potrebbe essere molto lungo.
Il livello di spesa di finanza derivata dai fondi FAS impegnata in Sicilia è pari, solamente, a meno del 10% del budget disponibile.
Ecco perché non è piu’ sopportabile sentire di “PIANI del SUD”; cosa ci aspetta dietro l’angolo oscuro del TREMONTI/BOSSI pensiero.
Non ci vuole molto a trovare una risposta .
Lo ha anticipato il Presidente del Consiglio italiano pro-tempore con ineffabile sicurezza e senza tema di smentite – forse per riaversi dalla brutta figura rimediata in Europa e dopo la conferenza stampa dei colleghi franco-tedeschi :
“ Il debito dell’ Italia è uno dei piu’ bassi dei paesi dell’ emisfero occidentale…….se si aggiunge, alla contabilità pubblica, il risparmio privato”.
E infatti ce ne siamo accorti : Le famiglie e le imprese ragusane hanno sottratto,negli ultimi anni, 1 miliardo di euro del loro reddito disponibile per sostenere la propria esistenza.
Cio’ assume un carattere drammatico nella nostra realtà economica se si aggiunge il dato del calo del PIL degli ultimi tre anni che ha inchiodato Ragusa allo stesso livello della media siciliana sottraendole il primato del tanto decantato
“MODELLO RAGUSA”.
Quando tireremo fuori la testa dalla sabbia………per iniziare una strategia di uscita dalla crisi ?
La comunità economico-sociale ragusana deve trovare le soluzioni per cambiare il passo e costruire la crescita .
Per questo è necessario convocare “ GLI STATI GENERALI “ per analizzare le cause della crisi e proporre le soluzioni di misure adatte a rilanciare lo sviluppo, affidando alla politica e alle istituzioni il compito di adeguare gli strumenti necessari
allo scopo, verificandone a livello locale, regionale e nazionale la congruità dei comportamenti.
L’appello che Le rivolgo e che spero raccolga con sollecitudine è che si faccia promotore e protagonista dell’ iniziativa qui proposta indicando una “road map” per pervenire al piu’ presto alle definizioni delle soluzioni necessarie.
Tranne che non vogliamo, come ci ha già annunziato il Presidente della Regione Siciliana (che ha avuto incontri autorevoli in questi giorni a Milano tramite Cesare Romiti), affidare ai cinesi molto interessati alle nostre infrastrutture la regia dello sviluppo della nostra comunità o in alternativa agli amici della Turchia che si sono accorti, forse prima di noi, della importanza strategica e potenzialità del nostro territorio !
Ringraziando per l’attenzione che sicuramente preserverà a tale richiesta e garantendoLe la collaborazione piena della mia organizzazione porgo cordiali saluti.
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