Centro storico ha chiuso anche il bar Olimpia. Dimartino: “Non passa più nessuno. A chi vendo i biscotti”

Ha servito l’ultimo caffè e confezionato l’ultima guantiera di dolci tipici consegnati a dei turisti. Poi ha spento tutto, la macchina del caffè, il frigo, la cassa, con le lacrime agli occhi si è girato per l’ultima volta indietro a guardare i locali dove ci ha lavorato per decenni e ha messo sulla porta il cartello “chiuso”. L’ultima sera, il 31 dicembre, per lo storico Bar Olimpia, in via San Salvatore, quasi ad angolo con via Roma. Il suo gestore, Giovanni Dimartino, 77 anni, ha deciso di gettare la spugna. Il centro storico poco frequentato, i nuovi adempimenti di legge, come lo scontrino fiscale, e le normative sempre più stringenti che limitano la “libertà” delle produzioni artigianali, hanno spinto il gestore a chiudere.

Un’altra saracinesca che si abbassa per sempre, dopo l’annuncio, appena qualche giorno fa, della storica libreria Paolino che ha deciso di chiudere (andrà avanti fino a questo sabato 4 gennaio e poi stop) e dopo chiusura, per la terza volta, della pasticceria Dipasquale e a qualche anno di distanza dalla chiusura delle librerie NasinSu’ e Saltatempo, lo spostamento della libreria Mondadori, la chiusura dei negozi del gruppo Fidivè e di altri negozi in centro storico. Uno stillicidio di esercizi commerciali in centro storico.

Perché? “Perché così non si può andare avanti – commenta addolorato Dimartino – Dopo 64 anni di mestiere, lavorando giorno e notte, sono sinceramente stanco. Faccio i dolci secondo le vecchie ricette tradizionali, scegliendo solo ingredienti di alta qualità. Ma poi mi affaccio dinnanzi al bar e non passa nessuno. A chi li vendo? A pochi turisti che, con il passaparola, giungono al mio esercizio?. Ho avuto pero’ anche tante soddisfazioni, addirittura da Israele mi ha telefonato un cliente per farmi gli auguri e ringraziare per aver fatto bella figura con i suoi ospiti”.
fonte Michele Barbagallo – La Sicilia

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