Un servizio, il Centro di Pronta Accoglienza, che nascerà al servizio di tutto il territorio ibleo e che l’Asp di Ragusa ha individuato in uno dei padiglioni dell’ospedale Busacca. L’argomento è stato affrontato ed approfondito in consiglio comunale alla presenza direttore generale Pino Drago, della direttrice sanitaria Sara Lanza e del responsabile del Sert Giuseppe […]
INQUINAMENTO SORGENTE PARADISO: INCHIESTA DELLA REGIONE
23 Lug 2011 15:14
Per usare una metafora calcistica, sono ben 3 i gol segnati da Legambiente in questa ulteriore fase della vicenda Pozzo Tresauro-sorgente Paradiso, riguardo agli esiti di un’ispezione della Regione, appresi di recente dalla stampa locale (ci riserviamo ulteriori approfondimenti sulla questione una volta che, come auspichiamo, avremo a disposizione le carte).
Primo Gol: si è avuta la conferma del fatto che: “Nel corso della perforazione, si è avuta una perdita di circolazione dei fluidi a partire da 28 metri di profondità, con conseguente assorbimento di fango nelle rocce per la presenza di fratture nei calcari….” Quindi la perdita di liquido di raffreddamento c’è stata: ciò conferma quanto rilevato dalle analisi dell’ARPA e quanto esposto pubblicamente da Legambiente.
Secondo Gol: la Regione ha imposto che da adesso in poi non si userà fluido di raffreddamento ma acqua. Questo è sicuramente un passo in avanti per quanto concerne la sicurezza delle falde e quindi dei cittadini. Chiediamo: si sarebbe ottenuto questo risultato senza l’iniziativa degli ambientalisti iblei? La risposta è ovvia e indica che quando si lavora bene (va sottolineato anche l’impegno di ARPA, Genio Civile e Comune di S. Croce Camerina) i risultati si ottengono.
Terzo Gol: le motivazioni con cui la Regione ha imposto l’uso dell’acqua all’ENIMED: ‘..Per garantire in ogni modo la tutela della falda acquifera oltre ogni ragionevole dubbio in via eccezionale e del tutto cautelativa’. Si ha qui l’applicazione pratica del Principio di Precauzione: cioè quello stesso principio sulla base del quale noi abbiamo chiesto il blocco delle attività estrattive: il rischio per le falde è troppo alto per cui ci si possa permettere simili attività. Gli ispettori della Regione inoltre confermano che i dubbi che si possono avere sono ‘ragionevoli’ e confermano la eccezionalità della situazione (ed in effetti abbiamo più volte detto delle ‘eccezionali’ caratteristiche delle falde iblee). Ma se si poteva usare acqua e se la situazione era eccezionale, perché si è autorizzato l’uso del fluido? Ciò pone un altro problema: la Valutazione di Impatto ambientale è stata condotta seriamente? In sede locale e/o regionale qualcuno ha valutato adeguatamente le carte presentate in fase autorizzativa?
E’ chiaro che in relazione a tutto ciò sorprende l’esito dell’ispezione: la Regione conferma la possibilità per l’EniMed di sforacchiare il nostro territorio, basandosi su argomenti che lasciano forti dubbi. In particolare si prende nuovamente in considerazione il fatto della distanza del pozzo dalla sorgente per dire che l’inquinamento non era possibile. Ma questo cozza fortemente con quanto ribadito dal Genio Civile di Ragusa in sede di Conferenza di Servizi, il quale ha evidenziato come le ‘eccezionali’ caratteristiche carsiche della nostra falda siano compatibili con possibilità di inquinamento anche a significative distanze. Ora ci chiediamo, e chiediamo a chi ci legge: è più credibile un tecnico del Genio Civile di Ragusa, che conosce il nostro territorio palmo a palmo, oppure un funzionario della Regione, per quanto dirigente, che viene nel nostro territorio verosimilmente per la prima volta? Anche in questo caso la risposta riteniamo sia scontata. D’altronde non si poteva sperare che la Regione, dopo aver autorizzato le perforazioni (verosimilmente in modo superficiale, visto che ad esempio non ci risulta sia stato coinvolto il Genio Civile di Ragusa) cambi idea a cuor leggero. E’ necessario portare avanti l’impegno. Non ci fermeremo.
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