IL PORTOGALLO OLTRE IL PORTO

 

Se la Spagna sta vivendo un momento felice nell’ambito della viticoltura, creando non pochi problemi di concorrenza all’Italia e alla Francia, il Portogallo resta ancora una realtà poco conosciuta. Effettivamente all’infuori del Porto e del vino Mateus, la realtà vitivinicola portoghese è alquanto sconosciuta.

Eppure il Portogallo può essere una grande sorpresa per gli amanti del vino. Qui è possibile trovare di tutto. Dal cosiddetto vino del contadino, ovvero economico e al limite del bevibile, passando per i vini moderni, di gusto internazionale, fino a giungere ai vini aristocratici, prodotti seguendo la tradizione della cantina e spesso con un carattere di non facile approccio per iniziati.

Tra le denominazioni sconosciute vi è Bairrada. Una DOC ove è possibile imbattersi sia in alcuni vini tra i peggiori del Portogallo, sia in alcuni tra i migliori. Qui si coltiva effettivamente soltanto un vitigno chiamato baga. La presenza di altri vitigni è di numero molto ridotto. Un’uva, la baga, difficile in tutti i sensi. La sua particolare sensibilità ai fenomeni atmosferici e alle malattie sono tra le cause dell’enorme divergenza qualitativa che si riscontra nei vini della Bairrada.

Il clima della Bairrada non sembrerebbe assolutamente adatto alla coltivazione dell’uva. I venti del nordest portano sovente piogge abbondanti e i produttori si vedono costretti a fare scelte difficili, per decidere quando dare avvio alla vendemmia, in modo da evitare che una pioggia violenta possa compromettere l’annata. Non solo, il terreno argilloso e poco drenante, dopo una pioggia, diventa fango e causa l’imputridimento dell’uva, come accadde nelle annate del ‘98, ‘99 e ‘02. Alcuni tra i produttori più grossi hanno optato per sostituire lentamente l’uva baga con uve di maturazione precoce, in modo da evitare il problema delle piogge autunnali. Effettivamente il problema dell’andamento delle annate qui è molto più sentito rispetto ad altre zone vitivinicole. Nella Bairrada non si contano più di 3 o 4 annate buone per decennio. Probabilmente uno studio approfondito sul vitigno baga e una selezione d’impianto più idonea potrebbe migliorare notevolmente le prestazioni di quest’uva.

I produttori della Bairrada si possono dividere in tre categorie. La prima è di quelli che non producono vino, ma si limitano a vendere le proprie uve alla cantina Sogrape, che le utilizzerà per produrre il Mateus. La seconda categoria è dei produttori intenti a immettersi nel mercato internazionale. I loro vini quindi sono fortemente improntati dall’uso di barriques nuove. Sono prodotti poco interessanti, giacché risultano spesso come delle brutte copie dei vini californiani, anche se molto più economici. Nella terza categoria è possibile trovare dei prodotti realmente interessanti. Parte di questi produttori procede ancora con la pigiatura manuale, ossia con i piedi, anche se l’uso delle macchine è sempre più diffuso. Più incisivo nel carattere del vino è però il fatto che la fermentazione delle uve viene portata avanti senza rimuovere il raspo e in cantine di pietra dove non si può ricorrere al controllo della temperatura. Il mosto fermentato viene poi separato dalle parti solide e viene messo a maturare in botti grandi per circa due anni. Il vino che ne esce è ferocemente tannico. Bisognerà attendere ancora qualche anno di maturazione in bottiglia, perché il tannino inizi a precipitare e il vino acquisti morbidezza. Nonostante la lavorazione alquanto rustica, se l’annata è quella giusta, questi risultano essere i vini più interessanti e con più personalità del Portogallo. Il loro gusto particolare però non li rende adatti a tutti i palati. Sono vini destinati soltanto agli appassionati e ai consumatori curiosi.

 

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