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SAN GIACOMO E ZONE LIMITROFE SENZA COLLEGAMENTI TELEFONICI: IL DIPROSILAC CHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO
21 Ago 2015 07:49
Il Diprosilac, Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario, chiamato in causa da diversi allevatori ed imprenditori, ha chiesto l’intervento del Dott. Annunziato Vardè, Prefetto di Ragusa, per sollecitare il ripristino del collegamento telefonico della Telecom nella frazione di San Giacomo e nelle contrade di Montesano, Albaccara, Barco, Bussello e via di seguito.
Dai primi d’agosto, infatti, per cause non esattamente definite, nella vasta zona il servizio di collegamento telefonico è stato sospeso, creando le intuibili conseguenze per gli utenti, rimasti isolati sotto ogni punto di vista.
Disagi anche per le imprese, le quali sono impossibilitate a svolgere la propria attività, tenuto conto del fatto che nella zona, anche il segnale per eventuali telefonate tramite cellulare è molto debole. La questione è emersa nel corso di un incontro con alcuni imprenditori della zona che hanno chiesto un intervento immediato per il ripristino del collegamento telefonico e ancor più per il fatto che gli utenti pagano per essere serviti regolarmente e con continuità, basando su questi presupposti la propria attività imprenditoriale.
“È assurdo” – afferma il Presidente Enzo Cavallo – “che possano ancora succedere queste cose. I servizi vanno garantiti anche se siamo in un periodo di vacanza. Qualcuno forse non sa che per gli allevatori, per i caseifici, per i mangimisti, ecc il “chiuso per ferie” non esiste. Ci troviamo di fronte ad una interruzione di pubblico servizio di inaudita gravità e le assicurazioni più volte date dai responsabili chiamati in causa altro non sono che la beffa che si aggiunge al danno patito dalle imprese e dagli utenti che da quasi un mese sono isolati dal resto del mondo. Avremmo voluto evitarlo ma, visto l’inaccettabile atteggiamento della Telecom, abbiamo deciso di chiedere l’autorevole intervento del Prefetto nella speranza di vedere risolto il problema quanto prima, anche per un fatto di civiltà e di rispetto nei confronti di chi sta subendo gli effetti del disservizio”.
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