LA MAGIA DELL’ORDINE SMUOVE LE ENERGIE

Chi vive nel caos può forse avere maggiore tolleranza allo stress, ma anche la mente altrettanto caotica.

Di cosa stiamo parlando?

Di spazi, della relazione e interazione che esiste fra quelli esterni e quelli a noi interni. Del “viaggio” -spazio- di cui le energie abbisognano per scorrere, e del “viaggio” -scambio- che esiste fra noi e le energie esterne. Chi non ha mai sentito dire che basta stringersi la mano, abbracciarsi, per produrre uno scambio energetico?

 

Stare in un ambiente che trasmette armonia ed equilibrio ci fa star bene, porta benessere. Al contrario, un ambiente sporco e disordinato ci dà disagio e malessere, così come un ambiente troppo pieno o troppo vuoto. Un ambiente fresco e ventilato è decisamente migliore di uno ventoso o dove l’aria ristagna.

Una filosofia millenaria cinese il Feng Shui -il soffio della vita, letteralmente Vento Acqua– ha studiato questa relazione, che in maniera più ampia vale anche rispetto all’ambiente geografico e climatico e al paesaggio in cui una persona vive.

E’ la casa dove viviamo, però, la casa da arredare e pulire e dove raccogliere le cose più care, l’ambiente più importante! Sono l’equilibrio e l’armonia, la distribuzione dei mobili, il giusto vuoto e il giusto pieno, la luce, le aperture nei muri, i colori e i materiali usati ad essere significativi, quelli che portano beneficio fisico, emotivo e spirituale a chi ci abita!

 

E qui si arriva così al senso e all’uso del Feng Shui e ai metodi vari del riordino degli ambienti.

Nel Feng Shui lo spazio della casa va oltre le misure, i metri quadri: rapporta ciascun individuo con lo spazio e la sua distribuzione, grazie al collegamento con la nostra mente e lo spazio della consapevolezza cosciente. Il principio che vale consta nel fatto che se un aspetto della vita non va bene, apportando modifiche alla casa nel settore che le corrisponde, accadrà qualcosa di nuovo migliorandola.   

 

L’energia, il chi o qi, deve poter circolare ovunque negli ambienti e così per studiarne meglio gli effetti si suddivide idealmente la casa in zone, posizionandola rispetto ai punti cardinali come su una sorta di bussola. E’ il bagua, la mappa del movimento dell’energia dentro lo spazio definito della casa, che la suddivide teoricamente in otto zone, che le delimita e le fa corrispondere alle aree della nostra vita.

 

Semplificando, il bagua va collocato sopra la piantina della casa in corrispondenza della porta d’entrata. L’atrio corrisponde alla prima zona del bagua: è caratterizzata dall’Acqua e dai suoi colori e indica il viaggio e la carriera. Se l’entrata è luminosa e libera è indice di movimento e successo, anche nel lavoro. Se questi successi viaggi movimento gratificazioni nel lavoro mancassero, bisogna fare in modo che l’entrata non sia stretta caotica buia breve o che non abbia elementi duri e scuri, ma sia sgombra e vi si acceda in modo fluido, ci siano colori azzurri o verdi acqua o blu, o qualche simbolo, in qualsiasi forma, che richiami l’elemento acqua pulita che scorre -pesci in acquario, fontanella, quadri o soprammobili con animali marini …Pulirla e modificarla con “intenzione” migliorerà “anche” la situazione in ufficio con i colleghi, o arriverà una promozione o la opportunità di fare un viaggio…

 

E così via, a dx dalla porta, in senso antiorario ci sono le zone degli amici e del Cielo e gli aiuti; della creatività del Lago; della Terra e delle relazioni; del Fuoco e illuminazione; del Vento, fortuna benedizioni e ricchezza; del Tuono, anziani e famiglia; della Montagna, la saggezza. Ognuna che vuole colori differenti, per esempio: il rosso e i colori della terra nelle zone che corrispondono alla socievolezza o alla passione, ma anche quadri che non rappresentino solitudine e tristezza con figure solitarie; piante ed animali aiutano ad accrescere e “muovere” le energie nel loro fluire.

 

Similmente, il metodo di “riordino” di Marie Kondo, la scrittrice giapponese del “Il magico potere del riordino” parte dalla premessa che l’ammasso di cose in casa ruba spazio e ci appesantisce anche nella vita. Il suo metodo vuol farci recuperare in “leggerezza”, trattenendo solo cose essenziali e soprattutto che ci emozionano ancora, si tratti di vestiti o di oggetti o libri o foto etc. e per farlo, suggerisce una metodologia precisa, da applicare rigorosamente in modo da ottenere risultati efficaci. Considera più importante, anzi, trattenere il meglio, rispetto allo stesso gesto di liberarsi…

Vanno però lasciate andare cose che ci mantengono pesanti per le energie trattenute da ricordi, convincimenti, situazioni oramai superate, o ancor peggio tristi e dolorose, da abbandonare, perché non servono più nel procedere della vita e aumentano lo stress psicologico, a livello subliminale.

M. Kondo suggerisce convinta che “il metodo più efficacie per migliorare se stessi, non è riordinare poco e tutti i giorni, bensì fare del riordino in un grande evento, unico, isolato, drastico…”.

Personalmente penso che proprio questo radicale concentrarsi, in riflessione su sé stessi, nel preciso momento che si vuole iniziare un ciclo nuovo della vita e di noi, sia la chiave …magica…per collegare il nostro dentro col nostro fuori, e dare il via al nuovo che deve arrivare.  Una sorta di “chiodo batte chiodo”, fra il vecchio e il nuovo…

La disciplina del riordino è stata usata non solo da casalinghe sempre in lotta con spazi e cose che in qualche modo cascano addosso come una montagne o che non si trovano mai al momento giusto, bensì da manager e professionisti negli uffici, soprattutto in Giappone, per liberare gli spazi e la mente verso nuovi traguardi -anche- aziendali.

Dice, la filosofia Zen, che il “riordino fisico dà serenità, perché produce vantaggi incommensurabili spirituali: aumenta l’autostima, libera la mente, solleva dall’attaccamento al passato, valorizza le cose preziose, e induce a fare meno acquisti inutili. Restare nella confusione allontana invece sia il momento della riflessione che della conoscenza.”

 

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