Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
L’ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE A MODICA
14 Nov 2015 08:05
Attacco terroristico a Parigi senza precedenti in Europa. Il nuovo, drammatico, bilancio è di 129 morti e 352 feriti molti in gravi condizioni. E’ una carneficina, con stragi in tutta la capitale francese, in azione anche i kamikaze: colpiti un teatro, lo stadio e altri punti della città.
“La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa”: è quanto afferma il canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico) assumendo la paternità degli attentati. Dopo Parigi, ora “tocca a Roma, Londra e Washington”: è il sinistro proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell’Isis, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l’hashtag ‘#Parigi in fiamme’. Al momento non c’è una rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell’antico Califfato in Europa. “Ricordate, ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l’11 settembre”.
Una famiglia ragusana, in vacanza a Parigi, in contatto con noi ci ha riferito che la gendarmeria francesce ha diramato delle precise disposizioni a non uscire di casa fino a quando le indagini non saranno ultimate e che anche loro stanno vivendo momenti di vero e proprio terrore in quanto sono ospiti di parenti che hanno casa a poche cenntinaia di metri da uno dei luoghi dell-attentato
Il Pd di Comiso
Non esiste un Dio che predica la violenza e non è un Uomo chi è convinto del contrario! Il Partito Democratico di Comiso stigmatizza gli atti terroristici che sta subendo Parigi e tutta la Francia in questi giorni. Ciò che è accaduto venerdì scorso, è un dolore che tutta l’Europa deve provare ed è una ferita che tutti noi dobbiamo sentire addosso. Non possono esistere confini territoriali, diversità linguistiche, culturali e storiche quando terrore e terrorismo ci colpiscono. Tuttavia, ci sentiamo di prendere le distanze da eventuali derive razziste e xenofobe. Il terrorismo va combattuto sempre e in qualunque sua forma. Esprimiamo pertanto solidarietà e vicinanza al popolo Francese così come a qualunque popolo obbiettivo di atti terroristici che insanguinano la nostra società.
Sel Sicilia
“Non ci sono parole per testimoniare il dolore e la rabbia per un attentato che colpisce l’intera umanità. Oggi è il momento del cordoglio e della solidarietà che ci deve vedere uniti nel condannare e contrastare con forza il terrorismo e la violenza” . Cosi i vicepresidenti della commissione Esteri di Senato e Camera, Giuseppe De Cristofaro ed Erasmo Palazzotto entrambi esponenti di Sinistra Italiana-SEL, da Palermo dove hanno preso parte al sit-in di solidarietà con i cittadini e le cittadine di Parigi “È il momento della responsabilità, non quello della speculazione politica. Non possiamo e non dobbiamo farci condizionare dalla paura, dobbiamo reagire difendendo invece i principi della libertà e della democrazia. Cedere alla logica dello scontro tra civiltà- proseguono De Cristofaro e Palazzotto- significherebbe darla vinta al Califfato. Solo sostenendo il dialogo con la maggioranza del mondo islamico, vittima come noi del fondamentalismo, si possono costruire le alleanze che servono a sconfiggere il terrorismo. Affrontare la crisi Siriana richiamando tutti gli attori che giocano una partita sporca in quella guerra e sostenendo le forze democratiche, come quelle dei curdi, che contrastano l’ISIS sul campo é l’unico modo per difendersi. Da parte nostra- concludono i due vicepresidenti- sosterremo tutte le iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza del nostro paese sapendo che oggi il lavoro più importante è quello di prevenzione della nostra intelligence che fino ad ora ha tenuto al riparo l’Italia da questa tragedia”.
Segreteria Cgil Ragusa
La segreteria e tutta Cgil di Ragusa partecipano al dolore del popolo francese per il grave attento terroristico che ha mietuto 138 vittime tra donne e uomini innocenti e numerosi feriti in un nome di un’ azione feroce e violenta che si nasconde dietro gli ideali dell’Islam.
Tutto ciò ha suscitato orrore e sgomento nella comunità internazionale e nelle coscienze di tutti coloro che credono nella democrazia e nella civile convivenza proprio di un popolo e di una nazionale dove le fondamenta della democrazia moderna hanno avuto origine.
Dopo l’attacco a Charlie Hebdo, Parigi e la Francia si trovano ad affrontare un nuovo atto di barbarie e ferocia inaudita, condotto contro persone e obiettivi che non hanno alcuna responsabilità per le guerre e i conflitti che si sono determinati nel mondo.
Nella sedi della Cgil della provincia di Ragusa sarà esposta la bandiera a mezz’asta per simboleggiare la nostra non formale solidarietà al popolo e ai sindacati francesi ai quali esprimiamo tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza.
Sel Palermo
Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, che aggiungono: “La comune tradizione di rispetto per la persona e i valori di cui l’Europa è portatrice ci fanno sentire un unico popolo che oggi si stringe attorno ai morti di Parigi e che intende reagire per difendere le libertà individuali senza volere rinnegare il proprio spirito di solidarietà e di accoglienza verso gli altri popoli. Spirito quest’ultimo che ha sempre caratterizzato la storia della nostra Isola che è sempre stata aperta all’accoglienza e alla solidarietà fra i popoli”.
Parigi sotto attacco del terrorismo Isis…purtroppo facilmente prevedibile ed inevitabile.
Gli amici che leggono avranno notato che non recito questo mantra da solo.
Sono tanti coloro che non hanno il cervello all’ammasso della disinformazione occidentale e che hanno pubblicato gli “avvisi ai naviganti” emessi da quanti (me compreso),senza essere esperti di grido stipendiati dai vari governi,hanno messo da tempo in guardia i cittadini europei dai pericoli incombenti.
Hollande ha chiesto in diretta : “chi sono i terroristi” ?
C’è da impallidire per la disinformazione che propina al suo popolo : i francesi non sapevano di essere in guerra ??
Eppure la Francia ha invaso con truppe e bombardato Iraq,Afghanistan,Libia e Siria. Ha contribuito all’assassinio di Saddam e Gheddafi,vorrebbe morto Assad..ha armato ed addestrato i “ribelli” sunniti, messo in atto altre amenità compiute in Ciad,Centrafrica,Mali…e non sapeva di “essere in guerra” ??
I terroristi dell’Isis sono figli suoi,degli Usa e della Nato (Italia compresa)…fecondati in vitro con i semi dell’odio…allevati,cresciuti e pasciuti con l’invasione irachena,con quella afghana,con la devastazione della Libia e con il caos creato in Siria.
#FranceUnderAttack,dichiara un sopravvissuto:”i terroristi sembravano delle forze speciali”….vero,gli occidentali non ricordano di averne allevati tanti ?
Dalla famosa foto di McCain con il Califfo appena liberato e pronto ad essere usato contro Assad ai “ribelli” siriani che passano armi e bagagli (Cia) quali altre prove occorrono ?
Persino gli italiani addestrano,in Iraq ed altrove,guerriglieri vari…sicuri siano “buoni” ??
Ci hanno riempito di immagini con le bandiere a mezz’asta in segno di lutto ed i monumenti tricolori illuminati… perché non per Beirut,Baghdad o Damasco ?? Vergogna…,da quelle parti muoiono centinaia di civili innocenti ogni giorno,bimbi in testa.
Stessa storia con Facebook e Google : disponibili per i lutti “buoni” (Usa,Israele,Francia) dimenticano il miliardo di cittadini telematici del mondo che,se non altro,vorrebbero pari trattamento per i loro morti,quelli causati (direttamente o meno) dalle ingerenze delle cosiddette democrazie occidentali.
Oggi i figli prediletti di BombObama si sono rivoltati del tutto,probabilmente non si aspettavano il tradimento dei loro “padri naturali”.
Visto che Putin li ha messi sotto di brutto,gli Usa hanno iniziato ad ammazzarli (quelli dell’Isis) con i droni e (probabilmente) con operazioni speciali.
Hollande li ha bombardati e loro hanno (logicamente) reagito colpendo Parigi…pensava forse che si facessero uccidere,ringraziandolo pure ?
Ed ora ? Corriamo pericoli in Italia ?
Confesso,non lo so…conoscendo alcuni precedenti mi sorge il sospetto che,sotto sotto,stiamo pagando qualche prezzo per stare tranquilli.
Lo abbiamo già fatto col “terrorismo” Palestinese,e poi abbiamo pagato riscatti a tutti nel mondo.
Uno o più attentati in Italia sarebbero più che logicamente prevedibili,specie se incrementassimo il nostro impegno militare contro lo Stato Islamico.
Non siamo (come più o meno tutti,del resto) in condizione di evitarli,solo di cercare di prevenirne alcuni…meglio saperlo prima.
Speriamo nella buona stella italica e nella indiscutibile nostra abilità nel corrompere chiunque…
Negli ultimi due anni ad esempio, il complesso militare industriale e finanziario transalpino è divenuto uno dei maggiori esportatori di sistemi di guerra avanzati al regime egiziano guidato del generale-presidente Abdel Fattah al-Sisi. In particolare, a seguito della decisione dell’amministrazione Usa di congelare gli “aiuti” militari all’Egitto dopo il colpo di stato dell’ottobre 2013 e il conseguente giro di vite contro oppositori, difensori dei diritti umani e intellettuali, la Francia si è accaparrata una parte rilevante del mercato d’armi egiziano, caratterizzato da una domanda crescente per il diretto coinvolgimento delle forze armate nel conflitto libico, in Yemen e nella repressione interna in Sinai contro alcune formazioni ribelle ritenute vicine all’Isis.
È di oltre sette miliardi di euro il valore dei sistemi d’arma trasferiti sino ad oggi all’Egitto del generale al-Sisi. L’affare più redditizio è stato sottoscritto a metà febbraio e riguarda la vendita di 24 cacciabombardieri Dassault Rafale (16 monoposto e 8 biposto) che dovranno sostituire i “vecchi” Mirage 2000-9 e migliorare la potenza di fuoco e la versatilità dell’aeronautica militare egiziana. I primi tre esemplari del cacciabombardiere sono stati consegnati in tempi record mentre altri tre veicoli giungeranno al Cairo entro la fine dell’anno. Questi Rafale provengono da uno stock che l’azienda Dassault aveva prodotto per l’Armèe de l’Air e stando a quanto dichiarato dai manager francesi i velivoli sono stati consegnati solo dopo la “rimozione” delle componenti che consentono il trasporto di testate nucleari e i link con le comunicazioni in ambito Nato. I restanti 18 velivoli verranno consegnati da Dassault entro la fine del 2018. L’azienda si è inoltre incaricata della formazione in Francia dei piloti egiziani. I nuovi Rafale equipaggeranno il 203° squadrone dell’aeronautica e saranno armati con i missili MBDA Mica aria-aria, Sagem Hammer aria-suolo e con il missile da crociera MBDA Scalp. Il contratto per un valore di 5 miliardi e 200 milioni di euro ha incluso pure la consegna alla marina militare egiziana di una fregata multiruolo tipo FREMM (la “Normandie” poi “Tahya Misr”) realizzata nei cantieri navali del gruppo DCNS. La nuova fregata è stata armata con i missili antiaerei Aster 15, da crociera MBDA Scalp Naval, antinave Exocet MM40, con siluri MU90, cannoni Oto Melara da 76 millimetri SR e da 20 millimetri Nexter Narwhal. Il varo dell’unità è avvenuto in occasione dell’inaugurazione del “nuovo” Canale di Suez, lo scorso 5 agosto.
“Vendere aerei da guerra a una dittatura in Medio Oriente non è un atto responsabile e non contribuirà alla pace nella regione”, ha scritto il settimanale Le Nouvel Observateur, unico organo di stampa a criticare pubblicamente il governo Hollande per il beneplacito all’export dei cacciabombardieri a lungo raggio (senza capacità nucleare?) e della FREMM multiruolo. “Il contratto per i Rafale e la FREMM all’Egitto sembra indicare un riposizionamento di Parigi nei confronti del Qatar, grande acquirente di armi francesi e investitore finanziario in Francia che sostiene Fratelli Musulmani in Egitto e milizie jihadiste in Sahel e Libia”, rileva il periodico online Analisi Difesa. “A sostegno dell’Egitto di al-Sisi vi sono Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, anch’essi grandi clienti di armi francesi (Ad Abu Dhabi la Francia mantiene da diversi anni una base militare) e grandi rivali del Qatar nella gestione delle cosiddette primavere arabe”. Un’operazione commerciale spregiudicata, dagli esiti diplomatici tutt’altro che scontati quella di Parigi. Proprio le tensioni tra Qatar, Arabia Saudita ed Emirati per la leadership economica, politica, culturale e religiosa nel mondo arabo hanno avuto pesanti riflessi sui conflitti che insanguinano Nord africa e Medio oriente, senza dimenticare poi le responsabilità – documentate – di questi regimi nel sostegno diretto, indiretto e/o finanziario dei gruppi islamico-radicali affiliati alle costellazioni di al-Qaida e dell’Isis.
Il 24 settembre 2015 il governo francese ha annunciato inoltre che l’Egitto acquisterà le due portaelicotteri da assalto anfibio “Mistral” che erano state realizzate nei cantieri navali di Saint-Nazaire per la marina militare russa ma il cui contratto era stato annullato a seguito dell’embargo decretato dall’Unione europea per la crisi in Ucraina. Per le due unità navali il governo egiziano spenderà non meno di 950 milioni di euro e la consegna sarà effettuata entro il marzo 2016. Come avvenuto con i caccia Rafale e la fregata FREMM, per i pagamenti il generale al-Sisi potrà attingere dal fondo multimilionario “contro il terrorismo” messo a disposizione a favore dell’Egitto da Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Le “Mistral” sono unità da quasi 20.000 tonnellate, con grandi capacità anfibie ed elicotteristiche e consentiranno alla marina egiziana di proiettare il proprio raggio operativo a tutto il Mediterraneo, al Corno d’Africa e alle coste dello Yemen. “Le Mistral contribuiranno alla lotta per sradicare il terrorismo perché la marina potrà accrescere il numero delle opzioni nella guerra marittima e nell’individuazione di target costieri”, ha commentato il generale Mohammed Abdullah Shihawi dell’Accademia militare egiziana “Nasser”. Secondo alcuni analisti, sulle due unità da guerra potrebbero essere schierati una cinquantina di elicotteri da combattimento Kamov Ka-52 Alligator di produzione russa.
Il 28 settembre 2015, le agenzia di stampa hanno reso noto che l’azienda francese Sagem (Gruppo Safran) ha sottoscritto un accordo commerciale con il produttore egiziano Aoi-Aircraft Factory per la produzione di sistemi di sorveglianza del tipo Uav (Unmanned aerial vehicle, cioè aerei o sistemi senza pilota a controllo remoto). In particolare, l’azienda egiziana s’incaricherà dell’assemblaggio del drone tattico a lunga autonomia “Patroller”, in grado di gestire un ampio spettro di missioni militari come la sorveglianza marittima, terrestre e la “sicurezza interna” per un raggio operativo di oltre 20 ore. Aoi-Aircraft Factory svilupperà un centro di formazione in Egitto, destinato ai futuri piloti e tecnici per la manutenzione dei droni.
Nel 2014, il governo francese aveva autorizzato la vendita alla marina egiziana di quattro corvette tipo “Gowind” per un costo di un miliardo di euro circa, con l’opzione per due ulteriori unità. La consegna della prima corvetta avverrà nel 2017, mentre le altre tre saranno realizzate nei cantieri egiziani di Alessandria tra il 2018 e il 2019. Lunghe 100 metri, le “Gowind” imbarcheranno un equipaggio di 65 persone e un elicottero medio e saranno armate con cannoni Oto Melara 76/62 Super Rapido, cannoncini da 20 millimetri Reutech, missili antinave MBDA MM 40 Block 3 Exocet, MBDA VL MICA antiaerei e siluri DCNS MU90. Per questi sistemi da combattimento l’Egitto dovrà spendere altri 3-400 milioni di euro; per la gioia del governo Renzi e del complesso militare-industriale italiano, parte delle commesse per missili e cannoni andranno anche ad aziende controllate o partecipate dalla holding Finmeccanica.
I Circoli del Pd “Pippo Tumino” e “Rinascita democratica”
I circoli del Pd di Ragusa “Pippo Tumino” e “Rinascita Democratica” esprimono la propria vicinanza al popolo parigino e si uniscono al dolore delle famiglie delle vittime. Un gesto così ignobile e violento non può essere taciuto e noi, a bassa voce, gridiamo il dolore che abbiamo dentro. Accogliamo l’invito che il Partito Democratico nazionale rivolge ai propri dirigenti e militanti nei diversi territori e in ogni città ad organizzare iniziative di solidarietà e di mobilitazione a sostegno della Francia per i fatti gravi accaduti venerdì sera. A nome del partito di Ragusa lanciamo un appello verso tutti coloro che vogliono difendere la libertà. Occorre immediatamente mettere in campo a livello mondiale la necessaria intelligence per arginare il terrorismo, senza perdere la testa e avendo come obiettivo la pace. Le provocazioni del 13 novembre spingono il mondo intero alla risposta violenta contro questi fondamentalisti, ma è pur vero che occorre agire con grande senso di responsabilità e bene ha fatto il nostro primo ministro Matteo Renzi ad annunciare che l’Italia c’è nella lotta al terrorismo. Diciamo quindi no al terrorismo che ferisce le nostre democrazie con la violenza e la paura. Non può esistere un dio che ordini ad un uomo di uccidere altri uomini per cui il fanatismo islamico va condannato senza se e senza ma. La provincia iblea è tra quelle più ospitali nei confronti di questa gente ed è per questo che occorre alzare l’asticella del controllo verso eventuali rischi che potrebbero vederci coinvolti direttamente. Riflettiamo e apriamo gli occhi.
Giuseppe Nicastro
Ritengo sia giusto sospendere il tanto sbandierato spettacolo dei FUOCHI PIROTECNICI durante l’ultima giornata dell’ex Emaia , per RISPETTO DELLE VITTIME DELL’ATTENTATO TERRORISTICO DI PARIGI .
Pertanto propongo all’amministrazione comunale e al presidente Tolomeo di eliminare dal maxi schermo le immagini dell’inaugurazione e inserire un immagine o un simbolo di riferimento in omaggio a tutte le vittime di Parigi !!!!!
La nostra solidarietà va alle famiglie delle Vittime di Parigi !!!
Anche l’associazione sportiva “Centro addestramento cinofilo della Contea di Modica” scende in pista, oggi e domenica, per partecipare all’esercitazione di Protezione civile che si terrà sul territorio cittadino e, in particolare, nelle contrade Mauto e San Giurgiuzzo. L’iniziativa della partecipazione all’evento è stata promossa in collaborazione con il comitato provinciale Csen presieduto da Sergio Cassisi. L’associazione sportiva metterà a disposizione la propria struttura, dove sarà installato il campo base, oltre a partecipare alla ricerca con due unità cinofile. Le associazioni partecipanti, in pratica, fisseranno la base logistica al campo base dove sarà allestito il coordinamento delle operazioni di ricerca di cinque escursionisti dispersi a causa del forte maltempo. L’esercitazione permetterà ai volontari di mettere in pratica le proprie conoscenze sul fronte della logistica, delle comunicazioni radio, dell’utilizzo di Gps.
Il campo base, come detto, sarà allestito presso la sede Centro Addestramento Cinofilo della Contea di Modica. Le ricerche con le unità cinofile saranno effettuate: questa sera in notturna con l’ausilio di una torre faro e domenica mattina. Le associazioni di volontari che partecipano all’esercitazione sono: organizzazione Europea Vigili del fuoco-volontari di Ragusa; gruppo comunale di Protezione civile di Modica; associazione Pegaso di Floridia. L’evento viene condiviso dal dipartimento regionale di Protezione civile. “Stiamo parlando – afferma il presidente Cassisi – di un appuntamento di notevole spessore a cui siamo lieti di avere potuto fornire il nostro sostegno per fare in modo che tutto possa riuscire nel modo migliore”.
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