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PIANO PAESISTICO CHIAVOLA: L’ON. GRANATA RISOLVA PRIMA LE GRANE DI CASA SUA
01 Gen 2011 22:09
Sul piano paesistico della provincia di Ragusa il consigliere comunale Mario Chiavola chiede che venga fatta chiarezza e che non si usino due pesi e due misure soprattutto nelle affermazioni di noti esponenti politici nazionali. “-Dobbiamo puntare sui nostri giacimenti che sono in superficie, vale a dire i monumenti, i muri a secco, le masserie.- Queste le parole più volte ripetute dal deputato nazionale Fabio Granata – dice Chiavola – Parole che, più volte, hanno fatto da cornice alla presentazione, nell’area iblea, del piano paesistico, fortemente osteggiato dalle nostre categorie produttive ma anche dagli enti locali, compreso il Comune di Ragusa che ha presentato ricorso al Tar. Un Granata convinto assertore, ma rientra nella propria sfera di legittimità, della questione ambientale, a completo discapito dello sviluppo produttivo del territorio. Fin qui non ci sarebbe nulla di male.
Anzi, è l’idea forte, condivisibile o meno, di un politico. Il quale, però, deve spiegare alla collettività ragusana perché è così intransigente con il nostro territorio, mentre, come risulta da inchieste giornalistiche (il catanese SudPress del 17 dicembre scorso), non si farebbe cura alcuna del fatto che gli impianti sportivi della società di famiglia, a Siracusa, sorgerebbero in piena area archeologica, a ridosso del Teatro Greco. Una vicenda che, se confermata, lascia con l’amaro in bocca, ancora di più perché l’on. Granata manda consigli non richiesti sulla nostra città e sulla nostra provincia mentre non va a guardare, né tanto meno a valutare con attenzione, quello che succede a casa (è proprio il caso di dirlo) sua.
La questione riguardante le prescrizioni contenute nel piano paesaggistico è troppo importante e troppo delicata perché un parlamentare che dovremmo ritenere attento, ma forse così non è, come Granata la liquidi con battute scontate che mettono in luce solo la volontà farisaica di tutelare il nostro ambiente, lasciandolo così com’è, senza possibilità alcuna di installare o modificare insediamenti produttivi. Ecco, forse farebbe bene Granata prima a risolvere le questioni che attengono alla propria sfera locale e poi eventualmente, dopo opportuna documentazione sulla nostra realtà territoriale, a fornire il proprio contributo a casa nostra”. (m.a.)
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