La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Berlusconi, un simpaticone! Un premier “al verde” (°)
19 Giu 2017 14:10
Berlusconi, un simpaticone! A me, Berlusconi fa simpatia. No, non l’ho mai votato. Assolutamente. Né condivido una virgola di quello che ha fatto, fa e dice. Per la verità una volta ho concordato con lui, quando ha detto che D’Alema è uno che non ha mai lavorato in vita sua. Sono di sinistra in quanto, riconoscendo di essere tra i deboli nella società, tra quelli cioè che a stento riusciamo a decidere qualcosa per noi stessi, spero in una nostra unione politica per contrastare le azioni dei forti, di quelli cioè che con le loro azioni influenzano pesantemente la vita di migliaia di milioni di esseri umani. Sono stato comunista nel PCI di Enrico Berlinguer e sindacalista nella CGIL di Luciano Lama e, nonostante gli errori, non rinnego una virgola di quell’esperienza che mi ha arricchito molto sul piano culturale e umano. Soprattutto mi sentivo coperto, nel senso che per qualsiasi problema c’erano i gruppi dirigenti del partito e del sindacato che ne discutevano e pigliavano decisioni e li confrontavano con la base. Magari sbagliavano ma sapere che c’era chi stava dipanando la questione dava fiducia, sicurezza.
Di Berlusconi mi piace lo stile con cui fa quello che fa. Fa le cose per il piacere di farle. Ci ha guadagnato anche e molto ma il suo motore è il provare piacere nel fare quel che fa. Provo simpatia per chi agisce così. Anche se ne traggo uno svantaggio. Berlusconi, ne sono convinto, ha procurato danni pesanti assai agli italiani deboli come me. No all’Italia che gli italiani forti ci hanno lucrato. Alla fine degli anni settanta del secolo scorso ha capito che, con una carrettata di film spazzatura, poteva prendere per i fondelli gli italiani deboli e diventare potente e si è divertito a farlo. C’è riuscito. Ci ha provato gusto ed è voluto diventare capo del governo. Possibile?! Nooo!!! Passare dalla vendita dei film pornografici a capo del governo?! No, non è possibile, non ci riuscirà! E invece la stragrande maggioranza degli italiani ci è andata dietro felice e contenta: finalmente c’è chi ci porta nel paese dei balocchi, questa sì che è vita no l’austerità prospettata da quel bacucco di Berlinguer. E così è riuscito a prenderci per i fondelli. Lui sì è divertito e noi peniamo!
Poteva non riuscirci. Era anche facile. Bastava che fossero stati di meno gli italiani che hanno abboccato. Questa è storia non nuova, Dante si stupisce di trovare nell’antinferno così tanti ignavi che corrono dietro al primo cencio che passa. Anche perché, in politica che è azione collettiva, se non si è organizzati e guidati è facile cadere nei tranelli dei populisti. Bastava che coloro che si fregiano del titolo di dirigenti della sinistra, i subentrati a Berlinguer e Lama, non fossero stati così concentrati nel pararsi il culo da non riuscire a vedere, ad ascoltare e a recepire i bisogni dei deboli che pur generosamente abbiamo risposto ai loro appelli. Quante volte ci hanno chiamato per le primarie, quante volte abbiamo risposto in massa, quante volte non ci hanno dato alcuna risposta? Tutte le volte e puntualmente! Berlusconi mi fa simpatia, loro no. Lui è un mascalzone ma è un mattacchione, agisce per interesse, certo, ma principalmente per il piacere di fare quello che fa. Sti altri sono tristi, seriosi e insulsi e anche mascalzoni perché chi non fa quello che ha da fare è un mascalzone. Nessuno di questi si è posto le domande fondamentali che si pone chiunque si guadagna il pane col lavoro che fa: perché in tanti deboli – che sarebbero i nostri clienti – hanno votato Berlusconi? quali sono i bisogni legittimi che li hanno spinti a votarlo? come possiamo soddisfarli in modo reale e non illusorio? cosa contrapponiamo al paese dei balocchi?
Queste sono le domande che avrebbero loro indicato la strada e suggerito le politiche per ottenere più consensi di Berlusconi e batterlo democraticamente. Hanno voglia di spremersi le meningi, non ne cavano nulla, sono fuori strada, sono da un’altra parte. Incapaci di sviluppare una efficace azione politica per cacciarlo via a pedate, come si merita, ripetono, come mammalucchi, “Berlusconi se ne deve andare” dimostrando, come i professori che in aula gridano senza ottenere disciplina, tutta la loro debolezza. Sono nauseanti e non se ne rendono conto. A me non resta che riconoscere con amarezza che Berlusconi ha ragione quando ancora oggi dichiara: «Non c’è un’alternativa al nostro governo. E anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla».
Berlusconi, piccolo potente, ci ha preso gusto e ha provato a prendere per i fondelli anche i super potenti. Sempre con lo stesso stile burlone. Non c’è riuscito ma si è divertito lo stesso. A me i simpaticoni, fanno simpatia. Anche quando ne traggo svantaggio. Un episodio. A Barcellona, in Spagna. Mi avvicina una ragazza che mi chiede un obolo per dei disagiati non meglio precisati. Io che sempre rispondo positivamente, non so il perché, ad ogni richiesta d’elemosina, tiro fuori il portafoglio. Istantaneamente la ragazza ed un’altra poco distante si precipitano, con gli occhi brillanti, accanto a me. Noto la stranezza del movimento ma non ci faccio caso. Apro il porta monete e do qualche spicciolo. Rimetto in tasca il portafoglio. Quando, più tardi, m’è toccato di riprenderlo mi accorgo ch’era sparito, dall’apposito vano, l’unico foglio di dieci euro. Caspita, ho pensato, che brave! Brave veramente: mi hanno sfilato dalle mani dieci euro senza che me ne accorgessi. Brave e simpatiche! Certo se invece di dieci, gli euro, sarebbero stati cento, avrei accusato di più il colpo. Ma loro sempre brave e simpatiche restano. Mi sono congratulato con me stesso per la prudente prevenzione di tenere nel portafoglio pochi euro. Di cosa possono congratularsi quanti, come allocchi, hanno votato in massa Berlusconi? Ora fanno pure gli indignati e magari sono già pronti a correre dietro al prossimo illusionista che, ne sono sicuro, si sta già preparando a prendere il posto di Berlusconi.
Ho sentito un giornalista dirsi stupito dell’impaccio che mostra Berlusconi a prendere decisioni in questa fase di crisi. Nessuna meraviglia, lui è un giocherellone e ora invece la faccenda è seria. Non è il suo terreno, si ci muove male. Sono curioso di vedere se e come riuscirà a togliersi dall’impaccio. Magari avrà già pronta una mega villa in un paese da cui non è prevista l’estradizione. Oppure il suo narcisismo è talmente grave da fare come Sansone e come ha fatto quell’altro pazzo di Gheddafi: muore Sansone con tutti i filistei.
Anche i tristi, i seriosi e gli insulsi, che già si muovevano male in tempi normali ora con la crisi girano a vuoto incapaci di elaborare una proposta credibile. E se, in un sondaggio, Berlusconi ha registrato oltre il 60% di sfiducia, questi altri sono andati oltre l’80%. Altro che copertura e senso di fiducia dato da gruppi dirigenti che dipanano la faccenda! Non vi nascondo che ho paura. Già si registrano scoppi di rabbia, rivolte, lotte tra poveri, spargimenti di sangue. Già ci sono coloro, ne sono sicuro, che stanno studiando come trovare nuovi ebrei contro cui scagliare la rabbia di chi non ha avuto il benessere e lo vuole e di chi lo ha avuto e non lo vuole perdere. Questi sono ben più mascalzoni di Berlusconi e per nulla simpaticoni.
Ragusa, 8 ottobre 2011
Ciccio Schembari
PS: 10 ottobre 2011, al Cairo scontri musulmani contro cristiani. Intervento dell’esercito con morti e feriti. L’esperto si domanda: a chi giova questo? chi soffia sul fuoco? È bene saperlo ma mi domando: come ci attrezziamo per fermare chi soffia sul fuoco? E non sono facinorosi. Un giornalista ha chiesto a un manager che si occupa di agricoltura a livello mondiale: «Ma si rende conto che con questo vostro modo di fare condannate alla fame milioni di persone?». Risposa: «Sì, chiaramente, ma non è affare che mi riguarda, il mio compito consiste nel far guadagnare il più possibile ai miei clienti». Sicuramente quel manager è un buon padre di famiglia, forse anche incapace di uccidere una mosca. Il problema nostro è come evitare che una persona così compia la mostruosità di condannarci alla fame.
L’anello mancante tra la scimmia e l’uomo, siamo noi. Konald Lorenz
(°) essere al verde ovvero agli sgoccioli, metafora che ha alla base, probabilmente, l’uso antico di tingere di verde il fondo delle candele per rendere più solida la parte di cera da inserire nel candeliere. Da II NUOVO ZINGARELLI
Articolo pubblicato sul n. 75/2011 “Verde” della rivista ondine www.operaincerta.it
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