8 marzo, le parole del Prefetto di Ragusa: “Meglio prevenire che contare le vittime”

“E’ meglio prevenire che contare le vittime”, l’appello del Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, non fa una piega. E’ stato lanciato alla vigilia della giorno della festa della donna. La denuncia come strumento per evitare tragedie, per non contare violenze sanguinarie in una società che sta prendendo la strada della deriva. “E’ un dovere tutelare le donne che subiscono a diverso titolo violenza di genere – afferma il Prefetto – il dato oggettivo che ci viene dalla realtà di tutti i giorni è un dato inquietante. La violenza sulle donne non ha sosta, non ha flessioni. Ecco perchè la risposta deve essere l’azione della prevenzione prima di arrivare alla repressione. Prevenzione che deve essere massima”.

Prevenire come?

Creare una rete che sia l’orecchio per gli organi deputati a contrastare e prevenire il fenomeno della violenza è fondamentale. E’ quella che è nata in provincia di Ragusa già lo scorso anno, con la Prefettura in cabina di regia. Esiste, infatti, in provincia un protocollo fra istituzioni diverse volte a salvaguardare dalla violenza di genere. “Come Prefettura, presso il Centro polifunzionale di via Napoleone Colajanni, abbiamo aperto da qualche mese un luogo dedicato. In esso vi operano più associazioni con finalità di antiviolenza alle donne, tutte impegnate a collaborare perchè l’obiettivo è comune, la finalità è comune – continua il Prefetto Ranieri – a loro il compito di tendere a questo obiettivo comune cercando di essere operative e disponibili ventiquattro ore su ventiquattro per chi ha bisogno e per chi talvolta non vuole andare a denunciare in un presidio di polizia, visto a volte come luogo inquietante per la persona segnata dalla violenza. Lo spirito di questa rete, che come Prefettura abbiamo creato da qualche mese, vuole essere quello di creare forme di fiducia amicale. Quella fiduciaamicale che può dare una donna ad un’altra donna che soffre. Invito chi è vittima di violenza di denunciare, denunciare con tutte le forme di cautela che ci sono, che esistono, senza esporsi a nessun rischio. Ribadisco: è meglio
rischio. Ribadisco: è meglio prevenire che contare le vittime”.

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