4 novembre, Fratelli d’Italia organizza manifestazione a Pozzallo “Non passa lo straniero”

Stop all’invasione dei prodotti esteri. No alla concorrenza sleale che ne deriva. Difesa e promozione dei nostri prodotti della filiera agroalimentare, in nome della tutela delle nostre imprese e dei valori nazionali. Fratelli d’Italia, ricollegando ad una delle più fulgide pagine della nostra Storia, la ricorrenza del 4 novembre della battaglia di Vittorio Veneto che concluse la prima guerra mondiale per il nostro Paese, organizza “Oggi come ieri non passa lo straniero”, con l’hashtag “Fatto in Italia”, al Porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa.

Questa domenica 4 novembre, a partire dalle 12, la dirigenza regionale del partito ha deciso di manifestare al porto di Pozzallo al fine di garantire e tenere alta l’attenzione su un tema caldo che interessa la provincia di Ragusa e la Sicilia intera, ovvero la tutela del “Fatto in Italia” contro la contraffazione dei prodotti agroalimentari che entrano, più o meno lecitamente, nel nostro territorio.

“Sarà una manifestazione che avverrà in sinergia con la dirigenza nazionale del partito e che interesserà tutta Italia. Parteciperanno tutti i quadri del partito a livello regionale e provinciale per riaffermare le ragioni della nostra produzione contro accordi scellerati che ci penalizzano” -dichiara Manlio Messina, coordinatore regionale di “Fratelli d’Italia”. Saranno presenti i deputati nazionali e regionali, l’assessore regionale Sandro Pappalardo, il cordinatore regionale Manlio Messina, i vice coordinatori regionali Cristina Celesti e Giuseppe Arena e tutta la dirigenza provinciale nelle figure dei coordinatori cittadini.
La scelta di Pozzallo nono è casuale: si tratta di uno dei porti da cui si immette nel territorio nazionale un fiume di prodotti, come il caso di primizie agroalimentari e grano, provenienti dall’estero, spesso in condizioni al limite -se non oltre- la legalità. Gli effetti sono devastanti: concorrenza sleale, svantaggi per le imprese italiane, riflessi negativi sull’economia complessiva siciliana e nazionale, per non parlare dei rischi per la salute dei cittadini.

Il porto di Pozzallo, non a caso, è stato teatro, in passato, di tentativi, più o meno riusciti, di sbarco di grano provenienti per esempio dal Kazakistan. “Appare paradossale -conclude Manlio Messina- che certi fenomeni avvengano in Sicilia, regione che storicamente veniva identificata come il granaio d’Italia. Speriamo che questo Governo cerchi di garantire quanto promesso in campagna elettorale per modificare i trattati al fine di tutelare il Made in Italy.”

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