È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
31 MILA LAUREATI IN UN ANNO FUGGONO DAL SUD!
06 Mag 2016 10:23
Non più ex braccianti e operai disoccupati ma migliaia di giovani laureati che fuggono dal Mezzogiorno d’Italia per emigrare in cerca di un’opportunità lavorativa. E’ la preoccupante fotografia sviluppata dal recente rapporto Censis che ha rilevato, analizzando il sistema universitario italiano, come gli studenti universitari del Mezzogiorno del nostro Paese “ fuggano” verso le Regioni del Nord Italia e all’estero. Ben 31 mila laureati, in un anno, hanno deciso di lavorare all’estero portando la loro competenza e la loro professionalità acquisita nel proprio territorio di origine in Stati esteri. Un’emorragia di “giovani talenti” che non possiamo permetterci e che necessita di forti e concreti interventi che blocchino questo tipo di emigrazione alimentata dalle maggiori opportunità di lavoro esistenti nel Centro-Nord e all’estero e dunque dalla persistenza, nel Mezzogiorno, di un disagio storico legato alla mancanza del lavoro ed al ritardo di sviluppo e crescita economica. A tal proposito ho chiesto al Governo nazionale di intervenire innanzitutto puntando sui settori trainanti per l’economia del Sud: turismo, artigianato, agricoltura, attraverso incentivi che possano favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro attraverso un continuo e costante rapporto tra università e imprese; non servono a niente interventi tampone e assistenzialismo che è totalmente degenerativo ma ci vogliono serie ed efficaci politiche di programmazione che mettano nelle condizioni le aziende ed in generale il sistema occupazionale di non far disperdere “l’ottimo capitale umano” che oggi si laurea nelle Università del Mezzogiorno. Purtroppo anche il cambiamento del mercato del lavoro con il boom del precariato non è per niente incentivante.
Il Censis nel suo rapporto individua anche, come l’ emigrazione dei giovani laureati del Sud, comporti la perdita di milioni di euro di mancato ritorno per l’investimento realizzato dalle istituzioni pubbliche per gli anni necessari a completare il ciclo di istruzione da parte degli studenti. Diventa, pertanto, fondamentale intervenire per favorire la crescita del sistema universitario del Sud in modo che aumenti il grado di attrattività degli stessi atenei.
Sotto quest’ ultimo profilo andrebbe sviluppata una strategia che permetta un raccordo tra università-enti di ricerca ed aziende, come risulta fondamentale attivare la piena operabilità dei Fondi strutturali in modo che gli stessi contribuiscano a favorire la crescita socio-economica delle Regioni meridionali e, nello stesso tempo, delle università di quei territori.
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