30 mila lavoratori siciliani fuori sede rientrano grazie allo smartworking: il tenore di vita migliora e aumentano le linee internet

Sono oltre 30 mila i lavoratori siciliani fuorisede che, grazie allo smartworking, sono rientrati. E’ quanto emerge da un’indagine effettuata.

Potendo scegliere, dunque, i lavoratori siciliani hanno deciso di ritornare a casa, senza naturalmente rinunciare al proprio impiego. Che lo smartwoking abbia dei vantaggi è fuori discussione. Innanzitutto, permette di avere un tenore di vita più alto. La retribuzione media degli “smart workers di ritorno” è pari a 1.840 euro, per uno su tre lo stipendio mensile è inferiore ai 1.500 euro.

Ma cambiare città, magari tornare a casa permette di ammortizzare le spese: il 28,1% ha dichiarato che la ragione principale per cui ha deciso di rimanere a lavorare da remoto è perché, pur percependo lo stesso stipendio, può permettersi cose che prima da lavoratore fuori sede non poteva.

Lo smartworking, però, ha permesso anche altro. In Sicilia, infatti, sono cresciute di conseguenza anche le attivazioni di linee internet fondamentali per effettuare il lavoro da casa. A Ragusa, sono cresciute di un +8%.

Naturalmente, sono state privilegiate alcune regioni “di ritorno”. La Sicilia è al secondo posto di questa speciale classifica (con un +27% di rientri), dietro alla Sardegna (+40%) e davanti alla Calabria (+21%).
Di contro, le regioni con città più popolose da un punto di vista demografico e lavorativo, hanno avuto un bilancio negativo. Stiamo parlando soprattutto delle città del nord Italia come Milano e Torino.

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