È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
14 NOVEMBRE: LA GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE
13 Nov 2012 12:04
Il problema più serio è che proprio il diabete 2 +, considerato, appunto, dell’adulto, sta diffondendosi sempre più nel bambino nel quale, invece, si manifesta quello di tipo 1 che è legato alla mancata produzione di insulina da parte del pancreas.
Domani in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale del Diabete e, già in queste prime settimane di novembre, sono moltissime le iniziative che, nelle piazze italiane o in un luoghi scelti da associazioni di volontariato, si sono svolte e si stanno svolgendo per informare, sensibilizzare e prevenire una patologia che, nell’adulto (Diabete 2) è principalmente connessa ad uno stile di vita errato.
Per questo abbiamo scelto di dedicare la rubrica di questa settimana proprio a questo argomento.
I dati non lasciano spazio ad interpretazioni e, purtroppo, nemmeno alla positività. Nel 2011 le persone ufficialmente dichiarate diabetiche sono salite a 3 milioni le persone , ovvero il 4,9% della popolazione italiana. Di questi l’80% circa sono anziani con più di 65 anni, mentre dopo i 75 anni almeno 1 persona su 5 è colpita dalla malattia.
E’ questa la fotografia dell’Istat contenuta nel rapporto ”Il Diabete In Italia”.
Il primato, in negativo, è sempre al sud dove si evidenzia un incremento fortissimo della diffusione del diabete negli ultimi dieci anni. Anche nelle altre regioni italiani l’aumento è considerevole anche se i tassi di prevalenza standardizzati per età, passati da 3,9% nel 2001 a 4,6% nel 2011, risultano più bassi nelle regioni del Nord (più bassi a Bolzano e nelle Marche) e più elevati della media, appunto, in Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Sicilia, Abruzzo.
Altro divario si registra nelle differenti classi economiche. Il diabete, inoltre, risulta più diffuso nelle classi più svantaggiate, laddove i fattori di rischio, quali obesità e inattività fisica,sono più comuni. Se complessivamente nella popolazione adulta la prevalenza della malattia è pari al 5,8%, tra gli adulti obesi la quota raggiunge il 15,2%, in crescita di cinque punti rispetto al 2001, e cresce all’aumentare dell’età fino a raggiungere il 29,9% tra gli anziani over 75 anni.
Più in generale, si legge nel rapporto dell’Istituto di statistica, tra il 2000 e il 2011 si contano 800 mila diabetici in più, anche in conseguenza dell’invecchiamento della popolazione.
La nota positiva, però, esiste, ed è quella che spinge le associazioni che si occupano di assistenza e prevenzione, a far sempre di più.
Il tasso di mortalità, infatti, è in lieve flessione(da 31,1 decessi per 100 mila abitanti nel 2000 a 30,3 nel 2009). Dal rapporto emerge, inoltre, che tra il 2003 e il 2010 sono aumentati i contatti tra i diabetici e il medico di medicina generale e le visite specialistiche, gli accertamenti diagnostici e gli esami di laboratorio. Si riducono, invece, i ricoveri (in particolare quelli inappropriati), passati da 120.804 nel 2000 a 96.787 nel 2010.
Secondo l’Istat, infine, tra gli anziani affetti da diabete circa un terzo vive da solo, mentre il 38,6% vive in coppia senza figli. Più critica la condizione delle donne anziane con diabete, che nel 42,7% dei casi vivono da sole.
Invecchiamento, emigrazione e obesità sono le cause maggiori dell’aumento del diabete, che nei prossimi 10 anni dovrebbe vedere circa 800 mila nuovi casi. L’indagine mette in evidenza che 5 malati su 10 non arrivano dallo specialista e 1 su 5 si ricovera, nonostante il tasso di ospedalizzazione sia in diminuzione.
Ma non vogliamo limitarci solo ai dati e alle brutte notizie.
Per questo motivo, grazie al suo sapiente e minuzioso lavoro, la nostra dott.ssa Samantha Amato, ha scovato una recente ricerca che confermerebbe i benefici della torta di mele nel controllo glicemico.
“Si è scoperto che la torta di mele o Apple Pie è ottima per controllare glicemia e regolare il diabete. Una ricetta fatta senza zucchero, con basso indice glicemico e quindi adatta a tutte le persone a dieta ma anche per chi ha il diabete, ovviamente se consumata con moderazione. Ecco a voi la ricetta.”
Appuntamento alla prossima settimana! Buona lettura e buon sano appetito.
Ingredienti per 6-8 persone: 150 g di farina; 50 g di burro; 3 cucchiai di acqua fredda; un pizzico di sale; 800 g di mele; 2 cucchiaini di cannella.
Preparazione.
Metti la farina sulla spianatoia, poni al centro il burro ammorbidito e il sale e lavora gli ingredienti, unendo poco alla volta l’acqua fredda. Lascia riposare in frigo per un’ora. Stendi metà dell’impasto sul fondo di una teglia imburrata, poni all’interno le mele a tocchetti e spolverizza con cannella. Copri con un disco di pasta, bucherella con una forchetta e cuoci in forno a 180 °C per 35 minuti.
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