È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
104 INTERCETTATI A BORDO DI UN GOMMONE IN ACQUE INTERNAZIONALI SOCCORSI DA UN MERCANTILE
27 Dic 2014 12:12
BOJNG Kebba, nato in Gambia il 20/01/1989 è stato riconosciuto come colui che ha condotto il gommone sul quale erano stipati 104 migranti. Raccolti gravi indizi di colpevolezza a suo carico grazie alle testimonianze. Messo davanti ai fatti commessi, l’uomo è ammesso le proprie responsabilità agli investigatori, quindi, è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria. È responsabile di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non è stato intercettato da una mercantile. Purtroppo un giovane migrante ha perso la vita durante la traversata e per questo motivo lo scafista dovrà rispondere anche del reato di morte come conseguenza di altro delitto.
Il comandante del gommone è ritenuto essere responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo.
I FATTI
In data 23/12/2014 alle ore 14,00 la nave mercantile HAPPY VENTURE battente bandiera maltese, ha recuperato a sud dell’isola dei cavalieri 4 gommoni per un totale di 368 migranti proveniente quasi tutti dal centro africa.
Durante il soccorso di un gommone con a bordo 104 persone i marittimi si avvedevano che vi era il corpo senza vita di un giovane centro africano riverso al centro del natante con la faccia in giù.
Recuperati tutti i migranti ed il cadavere, i passeggeri venivano trasferiti a bordo di una nave militare italiana che li conduceva al porto di Pozzallo in data 26/12/2014 alle ore 11,00 circa.
Il cadavere veniva trasportato presso la camera mortuaria del cimitero di Pozzallo dove veniva effettuata l’identificazione dalla Polizia Scientifica mediante l’acquisizione delle impronte digitali e l’ispezione cadaverica da parte del medico legale, così come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
L’ufficio Ordine Pubblico ha messo a disposizione gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile del servizio che hanno atteso l’arrivo dei migranti gestendo le operazioni di sbarco senza alcun intoppo e permettendo di ospitare rapidamente i migranti al centro, con particolare attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche. Particolarmente delicata la fase di sbarco della salma e le procedure sanitarie da adottare in questi casi, tutte andate a buon fine.
Alle operazioni partecipavano 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha completato le operazioni di fotosegnalmaneto stanotte così da permettere l’invio in altri centri siciliani già nella giornata di ieri.
Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di quasi 400 persone le procedure sono state rispettate e tutto è andato secondo disposizioni di legge.
Oggi verranno ascoltati anche i migranti soccorsi al fine di poter apprendere qualche dato in più sulle generalità del migrante deceduto durante la traversata.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine) – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza dopo 16 di lavoro hanno continuativo hanno fatto luce su quanto accaduto in mare, identificando tra l’altro lo scafista del gommone e le cause della morte di un giovane del centro Africa.
Le indagini lampo degli investigatori hanno permesso di far luce su quanto accaduto sin dal momento in cui i migranti erano presenti in Libia all’interno dei capannoni.
Come sempre i migranti sono stati escussi con meticolosità da parte della Polizia Giudiziaria che con grande difficoltà è riuscita ad individuare lo scafista.
Grazie all’intervento della Polizia Scientifica e del medico legale è stato possibile appurare quali fossero le cause che hanno portato alla morte un giovane migrante così come confermato dagli altri passeggeri. Purtroppo i migranti stipati all’interno del gommone sono costretti a respirare le esalazioni della benzina contenuta in alcuni bidoni lasciati aperti che servono ad alimentare il piccolo motore fuoribordo. La benzina il più delle volte si rovescia all’interno del gommone creando una miscela ustionante per i migranti, fatta di acqua di mare e idrocarburi. Le esalazioni spesso portano i migranti (già fortemente debilitati) alla perdita di coscienza ma il più delle volte si riprendono e continuano il viaggio. In questo caso, così come in decine di casi già accaduti in questi mesi, il migrante si è adagiato al centro del gommone quasi come se volesse riposare. Purtroppo il giovane era svenuti con la faccia in giù ed ha inalato acqua e benzina, miscela che è andata direttamente nei polmoni provocando il fattore morte ovvero l’asfissia da annegamento.
Quanto accaduto oltre che ricostruito dalla Polizia Scientifica e dal medico legale è stato confermato agli investigatori dai passeggeri superstiti.
Lo scafista messo davanti all’evidenza dei fatti non ha smentito i testimoni confermando le propre responsabilità aggiungendo che della morte del migrante non si era accorto perché credeva dormisse.
La professionalità degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta l’autore di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e nel contempo di guadagnare il più possibile.
Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato quasi 50.000 dollari, 400/500 a migrante.
LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 18 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato lo scafista che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.
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