100 ANNI DI STORIA POLITICA DELLA CITTA’ DI VITTORIA

Il ruolo della memoria che con un filo rosso (non solo in senso metaforico ma più specificatamente come elemento dell’identità di partito) lega le vite di personaggi che con il loro impegno politico hanno contraddistinto il cammino economico e sociale della città di Vittoria; una galleria di personaggi come  Giovanni Bennice, Titta Cirignotta, Rosario Fiorellini, Concetta Furioso nota come compagna Cannella, Letizia Montalto e Nunzio Pirone, hanno legato le loro storie di vita all’affermazione del Partito Comunista italiano e al riscatto della classe contadina vittoriese. Ritratti di ieri e di oggi pennellati dall’umile penna di Carmelo La Rosa, bracciante agricolo autodidatta, militante del Pci, autore di un pamphlet “100 ANNI DI STORIA POLITICA DELLA CITTA’ DI VITTORIA” in cui affida i suoi ricordi a quelle figure che hanno segnato la sua partecipazione alla vita politica.

Classe 1937, secondo di cinque figli, contadino giornaliero e poi piccolo proprietario, La Rosa è uno delle  migliaia  di braccianti vittoriesi che attraverso la lotta politica hanno manifestato il loro impegno contro le ingiustizie sociali, contro la dominazione dei grandi proprietari terrieri ai danni dei tanti jurnatari.

Storie di vita nate in un fazzoletto di terra di fronte al mare, a Passo Marinaro agro di Ragusa, e poi diventate i piccoli tasselli di una rivoluzione economico-sociale che ha contraddistinto l’economia agraria dei territori del sud-est siciliano, diventati poco a poco, i territori della “fascia trasformata”, un’immensa distesa di serre in plastica e legno dove si sviluppata l’orticoltura in ambiente protetto, che hanno mutato il paesaggio di vaste lande popolate in passato dalla vite da vino o da colture seminative.

Ma quella di La Rosa è la storia di quei contadini che hanno conosciuto il riscatto sociale grazie all’azione di uomini e donne che ne hanno saputo incarnare i bisogni, le aspirazioni. La grande eredità di quegli anni, a ridosso della fine del Secondo Dopoguerra, è marcata come un timbro indelebile dall’azione di uomini come Filippo Traina, Rosario Iacono, Gianni Ferraro, Giuseppe Caruano, Ubaldo Balloni, Pietro Gentile. Esempi fulgidi di un impegno politico fatto concretamente di riscatto sociale per una classe, quella contadina, sopraffatta dalla miseria, dalla povertà, dalla sudditanza umana e sociale nei confronti della grande e media borghesia agraria vittoriese.   

All’incontro di personaggi come Francesco Aiello, sindaco prima e poi deputato all’Assemblea regionale, Giovanni Bennice, contadino e padre co-fondatore della cooperativa agricola Rinascita, Titta Cirignotta, contadino anche lui e sindacalista; Rosario Fiorellini, dirigente del Pci e segretario della Camera del Lavoro di Vittoria, Concetta Furioso detta Cannella, militante nei quartieri, consigliere comunale e donna di grande tempra; Letizia Montalto, consigliere comunale, moglie di Gianni Ferraro, dirigente del Pci e poi vicesegretario generale del Comune, Nunzio Pirone,  dirigente del Pci, amministratore, Carmelo La Rosa affida i ricordi di una vita, le sue esperienze umane e politiche.

Il dottore Filippo Foresti, nell’introduzione alla presentazione, ha voluto ricordare alcuni aneddoti di un passato che ha segnato la storia della città e l’affermazione del Partito comunista vittoriese. Fatti e personaggi che hanno contribuito allo sviluppo dell’orticoltura in serra. La Rosa ha ringraziato tutti coloro che gli hanno consentito di dare alle stampe le memorie di un vissuto, di un quotidiano che rimanda ad una storia “evenemenziale” parafrasando lo storico Fernand Braudel, cioè una storia fatta dagli umili, dagli ultimi, che offre uno spaccato reale su storie, fatti e personaggi che hanno segnato la storia di Vittoria nell’era dell’Italia repubblicana.

L’onorevole Francesco Aiello, ha riannodato i fili della memoria per esplicitare i passaggi che hanno portato alla nascita, dopo la parentesi fascista, del comune democratico. L’azione di una classe dirigente, quella del Pci, già sviluppatasi nel trentennio fascista, protagonista politica con le prime elezioni amministrative dell’era repubblicana e pronta ad agire verso le classi più povere non solo con interventi di sostegno all’assistenza sanitaria, ma più concretamente come fautrice del piano di compartecipazione e poi dell’imponibile di manodopera. Un’azione portata avanti con la prima legge sulla serricoltura, concepita come azione di miglioramento fondiario e poi con  la definizione di tutte quelle problematiche che lo sviluppo dell’orticoltura in serra portava con sé, a partire dal nodo della commercializzazione attraverso il mercato alla produzione che era il mercato di Vittoria. Il ricordo di personaggi come il Senatore Traina, l’on. Iacono, Pietro Gentile, fondatore della Cooperativa agricola Rinascita insieme e Giuseppe Fortunato e Giovanni Bennice, ha rievocato i tempi di un’umanità diversa, fatta di piccole cose, di grandi ideali, di una capacità di visione del futuro che evidenziava una saggezza fatta di storia quotidiana più che dal grado di alfabetizzazione.

A quell’epoca l’on.le Francesco Aiello ha fatto riferimento per riprendere le fila del presente introducendo la proposta di un fondo di garanzia per i piccoli produttori che tuteli finanziariamente gli agricoltori nel caso di uno squilibrio eccessivo tra costi di produzione e prezzi di vendita degli ortaggi consentendo il ritiro della merce dal mercato con conseguente calo dell’offerta.

Al ricordo dei personaggi citati nel volume l’ex sindaco di Vittoria ha affidato i suoi ricordi giovanili per testimoniare come l’esempio di persone oneste, concrete, lungimiranti, hanno contraddistinto il suo cammino politico di giovane consigliere prima e di amministratore successivamente. E a quegli esempi l’onorevole Aiello ha sottolineato di poter tornare come guida nell’azione di riscatto del mondo agricolo locale sopraffatto oggi dalla concorrenza sleale e dalla mancanza di regolamentazione.

 

 

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