Non c’è pace per l’aeroporto di Comiso. In liquidazione “Intersac”, cioè il socio principale di Soaco che gestisce lo scalo.

La INTERSAC Holding SpA la società che detiene la maggioranza delle azioni della SO.A.CO., Società di Gestione dell’Aeroporto di Comiso S.p.A. per un complessivo 65% è in fase di scioglimento e liquidazione.

La decisione è stata assunta il 21 dicembre scorso a seguito di una assemblea dei soci chiamata a ricapitalizzare la società di gestione dell’aeroporto di Comiso.

E’ stata di fatto ufficializzata una frattura tra i due soci di Intersac che sono Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania e Ies, società che fa capo a Mario Ciancio editore della Sicilia,  che proseguiva da qualche tempo.

Mentre infatti da una parte il socio Sac era pienamente disponibile ad avviare una azione di ricapitalizzazione su Comiso, l’altro socio privato,  la  Ies, Iniziative editoriali siciliane, si è rifiutato categoricamente.

Ies aveva versato al momento della costituzione di Intersac quasi 2.700.000 mentre Sac 4.000.000. L’investimento di Ies alla luce delle continue perdite che sta facendo registrare in questa fase di start up l’aeroporto e la necessità di una ulteriore ricapitalizzazione, ha indotto quindi la società  a fermarsi e a non proseguire nell’investimento che si è indubbiamente rivelato errato.

L’assemblea dei soci di INTERSAC Holding SpA  che ha ad oggetto l’attività di assunzione, detenzione e cessione di partecipazioni, ed il suo risultato di gestione è influenzato sostanzialmente dagli oneri finanziari e dai costi di gestione obbligatori, non ha potuto fare altro che prendere ufficialmente atto dello stato dell’arte ed avviare le procedure giudiziarie per lo scioglimento e la liquidazione.

A giorni si attende la nomina da parte del Tribunale di Catania di un  Commissario liquidatore.

Toccherà a Giuseppe Giannone, Presidente di Intersac e ai consiglieri Maurizo Maglia, Gaetano sardo, Giuseppe Interdonati ed ad Antonio Palumbo componenti del consiglio di amministrazione  consegnare ai liquidatori i libri sociali, la  situazione contabile, riferita alla data di effettivo scioglimento, un rendiconto della gestione relativo al periodo successivo all’ultimo bilancio approvato e fino alla data di effetto dello scioglimento della società.

Il commissario liquidatore  dal canto suo prenderà  in carico i documenti ed i libri sociali ed dovrà affrontare immediatamente la spinosa questione della liquidazione della società attraverso la vendita delle azioni societarie..

La situazione come ben si comprenderà è quindi quanto mai delicata e complessa.

Le ipotesi che si paventano a questo punto sono due.

La vendita della società può avvenire ovviamente soltanto attraverso una evidenza pubblica. Una asta giudiziaria che vedrà aggiudicarsela il miglior offerente.  Sac è la favorita. Per tutta una serie di ragioni la società di gestione dello scalo catanese ha tutto l’interesse di acquistare le quote di Ies. Si proseguirebbe il piano industriale di Soaco senza soluzione di continuità ed inoltre si tornerebbe a sperare di recuperare parte degli investimenti fino ad ora effettuati su Comiso.

Ovviamente non si può e deve escludere anche l’ipotesi marginale ma altrettanto realistica e cioè che sia un’altra società di gestione ad acquistare. Questa ipotesi che francamente riteniamo poco concreta per la bassissima appetibilità della società alla data odierna e per le condizioni attuali, nella ipotesi che dovesse andarsi a concretizzare andrebbe a sparigliare le carte poiché Catania perderebbe il controllo su Comiso.

Per gli addetti ai lavori ed i tecnici che conoscono bene le vicende del Pio La Torre, sarebbe una iattura da scongiurare  assolutamente poiché tra le prime conseguenze che si registrerebbero ci sarebbe una maggiore difficoltà se non l’impossibilità di realizzare la tanto agognata rete aeroportuale. L’opinione pubblica invece auspica che Catania esca fuori dalla gestione di Comiso,  poiché nonostante tutto continua ancora a non comprendere che interessi Catania possa avere a fa crescere una struttura che per collocazione territoriale è e resterà  sempre concorrente.

 

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