Il Viminale autorizza lo sbarco a Pozzallo. 509 i migranti a bordo. C’è anche un cadavere.

Sono in tutto 509 i migranti su nave Diciotti della Guardia costiera salvate in sette interventi in mare, e un cadavere. L’approdo è avvenuto alle 22.00a Pozzallo.. A bordo della Diciotti ci sono anche i 42 migranti salvati dalla nave militare Usa Trenton, durante un intervento in cui risultano disperse 12 persone.

Le prime a scendere sono state 30 donne incinte, alcune di loro avevano i figli piccolissimi tra le braccia.

Intanto a Pozzallo, a bordo di una motovedetta della Guardia costiera sono arrivati 6 bambini, 3 donne e un uomo che erano disidratati sulla nave Diciotti e per questo sono stati evacuati in anticipo.

«Certo bisogna riconoscerlo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sta affrontando un problema complicato e l’Italia è stata lasciata sola, occorre una strategia comune, ma con questi poveri cristi in giro su una nave militare italiana da una settimana non è che ci abbiamo fatto un bella figura a livello internazionale». Lo afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che chiede «un incontro» col responsabile del Viminale per «maggiore sinergia e coinvolgimento tra le parti interessate». «Dell’arrivo della nave Diciotti – dice il sindaco di Pozzallo – lo abbiamo saputo alle 14:55. Ci vuole sinergia e collaborazione per affrontare queste situazioni, per organizzare e gestire lo sbarco. La macchina è oliata e funzionerà tutto grazie all’impegno di tutti. Ma chiederò di avere un incontro al più presto col ministro Matteo Salvini che quando è stato a Pozzallo mi è sembrato disponibile all’ascolto».

«Ritengo – afferma il sindaco di Pozzallo – che questa omissione non rispetti il principio di corretta collaborazione fra le istituzioni». «È innegabile – continua Ammatuna – che ricevere un avviso per tempo consente di avviare al meglio la macchina dell’accoglienza». «Certo, la preparazione e l’abnegazione degli operatori – prosegue il primo cittadino di Pozzallo – permette di affrontare in ogni caso la situazione, in una città che ha dato sempre e continuerà a farlo il suo apporto, senza mai tirarsi indietro». «L’accoglienza nella legalità – conclude Ammatuna – è il filo conduttore che ispira questa città, sempre sensibile ai doveri dell’ospitalità e che non ha mai avuto timore di confrontarsi con persone di lingua, razza o religioni diverse, composta da uomini e donne pronti a spendersi per accogliere chi soffre».

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