Crocetta ieri a Ragusa. Accoglienza glaciale

Un silenzio tombale ad accoglierlo ed un timidissimo applauso al termine del suo intervento.

E’ così che Ragusa ha ospitato ieri alla Camera di Commercio  il Presidente della Regione Rosario Crocetta, accorso più che per partecipare all’interessante convegno sull’impiego delle prossime risorse europee disponibili in bando, per fare una sorta di passerella di cui tutti ne avremmo fatto volentieri a meno.

Ha parlato di numeri, ci ha subissato di complimenti per la nostra produttività (che lui ha premiato tentando di accorpare la nostra Camera di Commercio con Siracusa) e come al solito ci ha presi per i fondelli con promesse che mai potranno concretizzarsi come ad esempio gli aiuti alle aziende chiaramontane rimaste coinvolte nell’incendio della pineta. Non si potranno mai concretizzare poiché il patto di sviluppo deve vedere protagoniste attive le stesse aziende che non è detto abbiamo volontà forza e requisiti per aderirvi ed una procedura burocratica in cui la Regione dovrebbe essere in prima linea con lo stesso Presidente impegnato a risolvere, dal suo punto di vista, ben altre questioni come ad esempio la sua stessa sopravvivenza politica.

Tutti gli astanti al workshop si sono chiesti il motivo della sua presenza. Risposta semplice. Il pubblico era qualificato, opinion leader, professionisti e consulenti vicino alle aziende, ed il buon Crocetta ha pensato di parlare a loro nella vana speranza che il suo messaggio venisse amplificato. Ma osservando la posture, gli atteggiamenti del Presidente ci siamo resi conto di una cosa: quanto sia concreto il rischio di perdere il senso della realtà proprio nel momento in cui la realtà si vive in ogni dettaglio. Crocetta che ci governa, che governa la nostra terra e che la nostra terra, siciliani compresi, dovrebbe conoscere bene, in realtà oggi ne ha una percezione falsata.

Non si rende conto di quanto sia inviso, di quanta disistima regni attorno alla sua figura non solo di politico ma anche, cosa che in realtà non dovrebbe mai accadere, di persona. Uno che attraverso l’antimafia  e la legalità ha costruito la sua fortuna politica e che non appena al vertice della amministrazione regionale anche se ipoteticamente, si è lasciato lambire da una inchiesta come quella del caso Trapani in cui è finito in manette l’armatore Morace per citarne una su tutte.

Uno che non ha saputo ascoltare la pancia dei siciliani, sentire le istanze provenienti dai variegati e diversificati territori siciliani, che resterà nella storia per essere riuscito a fare peggio del suo predecessore Lombardo in materia di turnover assessoriale. E ne avremmo da raccontare soprattutto in riferimento alla nostra provincia che nonostante tutto, nonostante lui e la sua giunta, ha cercato di tenere la barra dritta al centro in questi anni, di non scoraggiarsi di portare avanti aziende ed industrie oggi fiore all’occhiello a livello nazionale e ed internazionale.

Crocetta ieri andava fischiato, contestato, gli andava inibito l’ingresso in quella Camera che lui non ha difeso ma che ha piuttosto svenduto. Nulla di tutto questo è accaduto. Crediamo di aver compreso il motivo. Per un amante tradito  non ha  senso litigare ed urlare, anche se con sofferenza.  E’ l’indifferenza l’arma migliore prima magari di una eventuale vendetta che deve essere sempre servita fredda.

 

 

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