BENE LA DEFINIZIONE DEL CREDITO CON MODICA

Se da un canto non possiamo che dirci soddisfatti per la definizione dell’annosa questione dei crediti che il
Comune di Scicli vantava nei confronti del Comune di Modica, dall’altro è nostro dovere portare a conoscenza della cittadinanza tutti i termini dellaquestione, posto che riteniamo il comunicato stampa diffuso da Palazzo di città nella giornata di ieri incompleto e poco chiaro nella parte relativa agli interessi legali.

Invero, con la transazione sottoscritta dalla triade Commissariale giorno 3 settembre, Scicli accetta una
decurtazione di crediti di oltre 4 milioni di euro se è vero (com’è) che da verbale sottoscritto dai due enti il 6 marzo 2012, la cifra che veniva definita fra i due enti ammontava a 9.997.779,29 euro!

D’altro canto,  che “la proposta del Comune di Modica risulta il minimo accettabile sulla base del
credito accertato, depurato dei pregressi interessi e che la rinuncia agli stessi comporti un sacrificio notevole dell’Ente
” è ammesso dagli stessi Commissari nella proposta di delibera n. 11 del 3/9/2015 che essi stessi hanno approvato.

Che il bicchiere si veda mezzo pieno e mezzo vuoto sarà ciascuno sciclitano a giudicarlo secondo la propria
sensibilità, a noi che abbiamo seguito passo per passo la vicenda nella nostra esperienza consiliare tocca ricordare che l’accordo concluso due giorni fa è il frutto di oltre un anno e mezzo di lavoro.

Dall’esposto alla Procura della Corte dei Conti del novembre 2013 per denunciare l’insolvenza modicana (quando assessore al Bilancio era Sandro Gambuzza), all’azione giudiziaria intrapresa nel giugno 2014 (assessore al Bilancio Gianni Trovato), per arrivare all’interrogazione trasmessa a Ministero degli Interni, Corte dei Conti e Cassa Depositi e prestiti il 23 febbraio 2015 per sollecitarne l’intervento (promossa
dal Consigliere Giorgio Vindigni, cui il consiglio comunale ha aderito per intero), le iniziative che hanno portato Modica a chiedere ai Commissari di sedersi ad un tavolo per discutere sono tante e decise.

Magari ci sarebbe da chiedere perché mai i Commissari si sono risoluti a sottoscrivere un accordo che è “il minimo accettabile”, dopo che il Sindaco Abbate era stato praticamente “costretto” a chiedere nuovamente una transazione a Scicli (una transazione, per definirsi tale, deve prevedere un sacrificio di entrambe le parti!) dalla diffida del 19 agosto scorso della Cassa Depositi e Prestiti che altrimenti avrebbe chiesto la restituzione delle somme erogate anche per pagare Scicli (D. 35 e 66) e dalla diffida della Corte dei Conti che – entro il prossimo 7 settembre – gli chiede conto e ragione dei debiti fuori bilancio per approvare il piano di riequilibrio del suo ente.

Ma la valutazione su questi fatti, lo abbiamo già detto, dipende dal vedere il bicchiere mezzo pieno o
mezzo vuoto!

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