RESPINTE LE DUE MOZIONI SULLA TARI

Il consiglio comunale respinge a maggioranza le due mozioni sulla Tari presentate da due gruppi di opposizione. Un’ora di question time e adozione a maggioranza della delibera relativa alla richiesta di unificazione degli interventi previsti nell’accordo di programma per il Comune di Modica.

Presenti ventidue consiglieri la seduta si apre con un intervento del presidente Roberto Garaffa su una riunione tra i sindaci e i presidenti dei consigli comunale sulla situazione dei comuni; giorno 7 aprile ci sarà a Ragusa una conferenza stampa e nei giorni otto e nove dei sit in mirati su problematiche comuni agli enti.

Il presidente Garaffa ricorda poi al sindaco che quando decide di programmare la liturgia eucaristica di oggi nell’aula consiliare non può essere informato per conoscenza ma intende essere coinvolto prima; annuncia che sarà poi convocato un consiglio comunale aperto sul tema della sicurezza per venerdì 24 aprile p.v. chiesto dal consigliere Ruffino e sottoscritto da altri consiglieri.

Il consiglio comunale apre i lavori con la question time con un’ interrogazione del consigliere Ivana Castello relativo al procedimento per la sostituzione di un contatore idrico, definito dall’interrogante allucinante, da parte di un cittadino che doveva superare un guasto atteso che l’ente gli erogava l’acqua gratuitamente.

Il cittadino è stato sottoposto a una vera e propria Odissea a motivo di un iter fatto di sopralluoghi sino alla decisione di sostituire il contatore. Il consigliere Castello chiede di sapere se è stata corretta la procedura seguita considerato che malgrado la richiesta e la difficoltà al cittadino viene ingiunto, entro quindici giorni, di sostituire il contatore, pena sanzioni pecuniarie. Vuole sapere se è lecito incalzare il cittadino per un adempimento compiuto quando la sostituzione deve compierla il comune.

Il sindaco nella replica sostiene che c’è scritta una memoria sul percorso procedurale della fattispecie che il consigliere doveva avere come da invito fatto alla presidenza del consiglio comunale.

Rispetto al procedimento non c’era un problema legato al regolamento; aspetto non rilevato dalla Po che ha sostenuto che è stato rispettato; il cittadino non aveva  mai concluso l’iter perché mancavano alcuni adempimenti per questo il caso si è protratto nel tempo.  Valuta che ciò non dovrebbe accadere più nel senso che gli interventi vanno fatti con sollecitudine, malgrado nel fatto in specie il cittadino non doveva pagare l’acqua erogata.

L’interrogante ritiene che nella procedura seguita non ci sono passaggi chiariti e attende comunque la relazione che gli ha annunciato il sindaco e valuta che il regolamento dovrebbe consentire interventi meno tardivi.

Il sindaco annuncia che si sta lavorando sui ventisei mila contatori della città per avere un controllo in tempo reale sul loro funzionamento.

Il consigliere Tato Cavallino interroga il sindaco sulla funzionalità dei locali dei tributi per le rateizzazioni che non sono idonei e funzionali, non sono rispettosi della privacy; limiti presentano il locale, dove funziona la cassa dove si pagano i tributi nel palazzo delle ex Poste. C’è la necessità di intervenire per garantire la privacy.

Il sindaco riferisce che quelli per le rateizzazioni sono stati allocati nel piano basso di palazzo San Domenico; per gli altri rilievi saranno installati dei pannelli box che consentiranno di preservare la privacy.

L’interrogante chiede anche di mettere delle sedie per i contribuenti che attendono il loro turno. Il sindaco annuncia che gli interventi saranno fatti nel minor tempo possibile.

Il consigliere Ivana Castello interroga il sindaco sulla nomina del nuovo presidente dell’Ente Liceo Convitto nella quale chiede la copia della lettera con l’indicazione dei nomi preposti che è stata negata al consigliere ma data ad un collaboratore di un periodico; secondo un articolo riportato su “Dialogo” si legge che il sindaco avrebbe concluso un accordo con l’ex presidente Colombo e che, carpendone la buona fede, lo avrebbe indotto ad aggiungere il nome della signora Teresa Floridia, per acconciare le indicazioni agli impegni politici del sindaco. Il consigliere ritiene che la nominata non potrebbe considerarsi indicata liberamente, ma solo attraverso un raggiro, per la cui la nomina effettuata dovrebbe considerarsi nulla o annullabile. Sarà lo stesso consigliere a verificare quanto riferito dal periodico e a promuovere l’azione di ripristino della legalità.

Il sindaco nella replica sostiene che sono state riportate delle fantasie.

L’ente Liceo convitto non è di appartenenza del comune. La nomina del presidente è gestita dall’ente; la procedura è descritta dal presidente uscente il quale si è attenuto alle norme di statuto.

L’attuale presidente è persona preparata e non l’ho scelta per altri motivi. L’indicazione è stata inserita in posta riservata e tale doveva rimanere e così doveva essere.

La trasparenza della procedura è stata illustrata all’estensore dell’articolo al quale è stata concessa copia dell’atto. Il sindaco ha deciso liberamente su una rosa di nomi individuata dal presidente uscente e a primo cittadino presentata e su quella ha fatto la scelta che ha ritenuto idonea a coprire quell’incarico. Il ritardo con cui è stata fatta la nomina è legato ad alcuni adempimenti che il presidente uscente doveva ancora completare. Rivendica che si è attenuto alle norme dello statuto.

L’interrogante valuta che non c’è stata una risposta a cominciare dalla copia della lettera in cui è indicata la rosa dei nomi e poi del perché la lettera è stata protocollata con cinque mesi di ritardo e capire quali progetti culturali s’intendono realizzare.

Il sindaco ribadisce che quello che scrivono i giornali non gli interessa. Se vuole la copia faccia una richiesta all’ex presidente Giorgio Colombo che dovrà consentire il rilascio di una lettera riservata e solo in caso positivo il sindaco consegnerà copia della missiva. Il sindaco ribadisce che non entrerà mai nella gestione dell’Ente Liceo Convitto.

Finita la question time il consigliere Vito D’Antona illustra la proposta di mozione della TARI 2014 a firma dei consiglieri Giovanni Spadaro, Michele Colombo, Carmelo Cerruto, Andrea Caruso e Ivana Castello, rileva la differenza che esiste tra il ruolo a carico dei cittadini pari a 10.709.867,07 euro rispetto alle somme impegnate per il servizio smaltimento rifiuti pari a poco più 9.548.212,83 euro. La tassa quindi è più alta rispetto al costo che devono sostenere i cittadini.

Ritiene marginale l’influenza del maggiore gettito dovuto a un ampliamento delle superficie accertata, e chiede una restituzione ai cittadini delle somme in più richieste e su questo l’amministrazione deve decidere come fare e gli strumenti ci sono, attesi i sistemi informatici. Si tratta di un’appropriazione indebita delle somme previste. La seconda richiesta è quella relativa alla scadenza Tari 2015 rispetto agli errori accertati e riconosciuti e nella delibera si fa riferimento alla rivisitazione delle pertinenze la calcolate; però di questo negli atti non si accenna alla possibilità di un rimborso o di una compensazione riferibili a quella svista. La mozione si pone l’obiettivo di restituire urgentemente ai cittadini quanto pagato in più. Per cuipropone:

L’altra questione riguarda il ripristino delle funzioni previste dal regolamento Tarsu nel 2009 in tema di riduzione della tasse sulla scorta delle ISEE portata a 10mila euro. Altri amministratori prima, nel bene e nel male, nel regolamento erano previste delle esenzioni da ripristinare a far data anno 2014. Ovvero

Il consigliere Piero Armenia sul presunto reato di appropriazione indebita rileva che non c’è e non ci sarà in quanto è necessario avere la disponibilità delle somme che non sono state tutte introitate. Chiede se è possibile poter applicare retroattivamente la richiesta prevista dalla mozione che potrà incidere sul bilancio.

La segretaria generale, dr.ssa Ferro, sostiene che l’amministrazione ha già fatto riferimento al fatto che l’effetto retroattivo è al primo gennaio successivo rispetto all’anno in cui vengono approvate le tariffe.

 Per il resto è necessaria una variazione del regolamento per cercare di non commettere più errori.

L’assessore al Bilancio Giannone valuta che rispetto al costo del servizio c’è stata una importo di tassa superore perché sono stati inseriti 400mila metri quadri in più rilevabili dall’evasione individuata.

La tariffa non può essere modificata per il 2014. L’amministrazione nell’approvazione del piano tariffario deve porre delle condizioni perché il cittadino deve pagare di meno rispetto alle somme in più.

L’avanzo relativo all’entrate è vincolato a beneficio dei cittadini facendo pagare di meno per l’anno 2015.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che trova difficoltà nella mozione presentata. Pur convivendo alcuni principi non lo trovano d’accordo perché non ci sono i motivi per revisionare e poi non c’è stato un raccordo tra i gruppi di opposizione sulla mozione illustrata.

Il consigliere Ivana Castello chiede come si potranno recuperare nel 2015 le somme dovute alle superfici in più rilevate; ne deduce che per l’anno in corso ci saranno bollette con tariffe ridotte. Una volta fatto il calcolo dei costi bisogna inserire anche il milione e duecento mila euro da restituire. Quello che gioca nel 2015 è l’individuazione dei metri quadrati in più scoperti, che valgono anche per l’anno in corso, e la restituzione delle somme in più introitate nel 2014.

L’Assessore al Bilancio conferma il doppio abbattimento della tariffa nel nuovo piano tariffario.

Il sindaco sostiene che la mozione non può essere approvata in quanto confusionaria nella impostazione, perché irricevibile in quanto propone riduzioni per il 2014 che non sono possibili.

Dal punto di vista politico ci saranno agevolazioni per fasce di cittadini, che sono state concertate con le categorie e i sindacati, comprese le imprese e le famiglie in difficoltà. Ci saranno aiuti maggiori rispetto a quelli previsti e proposte lo scorso anno.

Il consigliere Giovanni Spadaro rileva che non c’è un PD che è contro la riduzione delle tariffe; peraltro degli emendamenti erano stati già presentati in questa direzione. Dichiara che è favorevole alla mozione presentata e non riesce a capire perché i presentatori dell’altra mozione, quasi similare, hanno espresso un voto sfavorevole.  Chiede di sanare decisamente il pagamento della tassa per quelle case sfitte prive di servizi rispetto al 50% che pagano oggi.

Il consigliere Vito D’Antona valuta paradossale l’intervento del sindaco. Se c’è confusione è nell’amministrazione che ha fatto pagare un milione e duecento mila euro in più rispetto al costo del servizio: il primato della confusione! Al posto del sindaco avrebbe chiesto scusa ai modicani per una tassa superiore rispetto al costo. Rivendica la chiarezza della mozione che chiede la restituzione di somme. Le proposte di riduzione del 2014 erano state proposte dall’opposizione e non accolte dal sindaco.

Il consigliere Piero Covato esprime il voto contrario alla mozione; così com’erano inammissibili le stesse proposte in sede di bilancio lo sono anche adesso. Si registrano violazioni di legge secondo sentenze della Corte dei Conti e poi non si parla del recupero dell’evasione individuata.

Il Presidente del consiglio comunale dichiara di votare positivamente le due mozioni perché possano impegnare l’amministrazione ad essere consequenziale.

Ai voti la mozione è respinta a maggioranza con quindici contrari, sei favorevoli e due astenuti.

È illustrata la seconda mozione sulla Tari a firma dei consiglieri, Giovanni Scucces, Tato Cavallino, Andrea Rizza e Ippolito Ruffino.

E’ il consigliere Andrea Rizza espone al consiglio la mozione che prevede una serie di sgravi per le famiglie e una serie di anomalie che si registrano nell’applicazione delle tariffe che hanno determinato degli scompensi.

Il consigliere Giorgio Falco attesa l’articolazione della mozione chiede una sospensione di quindici minuti.

Il consigliere Andrea Caruso non è d’accordo perché la mozione è da tempo depositata in presidenza.

La sospensione è approvata a maggioranza con quindici favorevoli, sei contrari e un astenuto.

Alla ripresa dei lavori l’assessore al Bilancio Enzo Giannone in ordine alle scorrettezze rilevate nella mozione si tratta di cose tecnicamente rilevanti. I codici a cui si fa riferimento sono corretti secondo il gestore del piano. Per il resto l’amministrazione è pronta a recepire gli emendamenti proposti nella mozione.

Il consigliere Vito D’Antona valuta che la parte finale della mozione è uguale a quella precedentemente bocciata e riguarda il fatto che si può intervenire per il 2014: non comprende la posizione dell’amministrazione. E chiede si sapere il perché. Sono previste riduzioni maggiori rispetto alla mozione bocciata dal consiglio e sulle il consigliere è d’accordo e la vota favorevolmente. Valuta che la mozione mette in discussione il ruolo del 2014 e su questo è d’accordo.

Il consigliere Andrea Caruso condivide la mozione e la voteranno favorevolmente.

Il consigliere Giorgio Falco rileva che la mozione nella prima parte è piuttosto articolata e dimostrando il senso di apertura si astengono dal voto.

Il consigliere Giovanni Scucces giudica il fatto che la mozione non voleva fare divisioni politiche ma valuta che l’interesse è unico: dare una risposta alla città. Hanno operato gli emendamenti sulla scorta di un riferimento legislativo ben preciso.

Il consigliere Tato Cavallino apprezzando la posizione di astensione della maggioranza sulla mozione non ci sono motivi per dividersi. E’ stato messa al centro l’esigenza di rivedere le tariffe.

Il consigliere Giovanni Rizzarello sottolinea che per il 2014 non possono essere riviste le tariffe ma per il 2015 sarà possibile farlo.

Il consigliere Piero Covato  riferisce che la posizione del presidente del consiglio comunale ha condizionato il suo voto; questo significa che la posizione del presidente Garaffa non è super partes in quanto è entrato nel gioco politico condizionando il consiglio comunale e invita il presidente a muoversi nell’ambito della legge. Dichiara il voto contrario.

Il consigliere Giuseppe Grassiccia dichiara il suo voto contrario perché il presidente ha fatto una dichiarazione di voto favorevole su mozioni diverse.

Ai voti la mozione viene respinta con otto voti favorevoli, dodici astenuti e due contrari (l’astensione vale voto contrario).

 Si passa all’utilizzo dei fondi Insicem relativi al Comune di Modica.

L’assessore Giorgio Belluardo ritiene che la delibera unifica gli interventi, quelli previsti a Modica Alta e zona artigianale di c.da Michelica, rispetto ai due previsti. Questo significa che le somme saranno unicamente indirizzate a sfruttare le somme per l’ampliamento alla zona artigianale esistente.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che la commissione che non ha dato parere favorevole e che questa delibera arriva in consiglio con un anno di ritardo rispetto alla decisione assunta al tavolo del partenariato.

Le previsioni erano quelli di una nuova zona artigianale a Modica Alta per un milione  mezzo e sei milioni per l’ampliamento di quella esistente. Condivide l’impostazione attuale ovvero l’unificazione delle due zone artigianali e consentire con maggiori risorse, compresi i ribassi d’asta, l’ampliamento dell’area di Michelica.

Polemizza sul fatto che se ci fosse stato il progetto esecutivo dell’ampliamento di Michelica il 20 gennaio scorso la somma di un milione e 900mila euro, almeno in parte, sarebbero stati destinati a finanziare i lavori. Somme che sono stati destinate all’aeroporto di Comiso con il sindaco che d’accordo.

Chiede si sapere quando il progetto di ampliamento sarà pronto per essere portato all’ex provincia per sfruttare i sei milioni di euro previsti per questa destinazione. Bisogna muoversi in questa direzione perché significa avere lavoro, occupazione e sviluppo. Dichiara il voto favorevole alla delibera.

Il sindaco replica dicendo che nessuna opera del consigliere D’Antona, è ricordata quando era assessore. Questo progetto si poteva fare anche cinque anni fa. Ci sono stati due piani regolatori in cui non è stata individuata la zona artigianale. Dal primo giorni in cui si è insediato ha lavorato per la zona artigianale: nel 2014 il comune è la prima stazione appaltante e lo sarà anche nel 2015. L’unico atto fatto è quello che stasera è in aula e che sarà approvato.

L’ampliamento della zona artigianale sarà fatto entro questa legislatura malgrado la difficoltà a riunire le due zone artigianali. Questa amministrazione ha sbloccato progetti e lavori che erano fermi da anni. Rivendica il fatto che sono state garantire le manutenzioni nell’area che non si facevano da tempo.

Il consigliere Giovanni Spadaro voterà favorevole alla delibera. Il consigliere Andrea Caruso dichiara la sua astensione perché non condivide che le somme previste siano destinate all’allargamento in quanto serviranno solo per l’esproprio e non utili a fare opera alcuna e quindi si tratta di sperpero di risorse pubbliche.

Il consigliere Giovanni Scucces sottolinea che nella zona artigianale ci sono lotti vuoti e in edificati e sarebbe stato utile invece finanziare un’opera immediatamente cantierabile per due milioni e mezzo di euro.

Si rischia di fare una cattedrale nel deserto anche se le somme sarebbero appena sufficienti per gli espropri.

Per senso di responsabilità il suo voto sarà di astensione.

Dello stesso avviso l’intervento del consigliere Andrea Rizza.

La delibera relativa all’utilizzo dei fondi “Ex Insicem”- richiesta di unificazione degli interventi previsti nell’accordo di programma per il comune di Modica viene votata a maggioranza con quindici voti favorevoli e tre astenuti.

La seduta a questo punto è sciolta.

 

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