LA VICENDA DEI “FALSI INVALIDI” DI RAGUSA

Gent. Direttore,

la vicenda dei cosiddetti falsi invalidi in provincia di Ragusa ha avuto e sta avendo una grande eco mediatica, anche a seguito di inchieste giornalistiche piu’ o meno obiettive, che a regolari intervalli di tempo riportano alla ribalta l’inchiesta: e cosi’ ha fatto la trasmissione televisiva Presa Diretta che il primo febbraio scorso ha mandato in onda l’ennesimo servizio sull’ operazione della GdF nota ormai col nome di “Guido Tersilli” ove risultano indagati circa 120 tra medici delle commissioni ASP ed INPS di Ragusa, politici, amministrativi ed assistiti.

Successivamente a questo servizio di Rai 3 in data 10 febbraio il gruppo parlamentare 5 Stelle (LOREFICE, SILVIA GIORDANO, MANTERO, DI VITA, DALL’OSSO, BARONI, D’UVA, NUTI e CANCELLERI) ha rivolto un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia ed al Ministro della Salute ( ne da’ notizia anche Ragusa Oggi: http://ragusaoggi.it/51706/lo-scandalo-dei-falsi-invalidi-nel-ragusano): l’interrogazione, dopo aver tracciato per grandi linee la vicenda, COSI’ CONCLUDEVA “…… se non ritengano doveroso e urgente promuovere una campagna di etica professionale presso le sedi dell’Inps e presso le ASP, con incentivi per il personale virtuoso e con la previsione di sanzioni per quelli scorretti!”

Tutto lecito, tutto corretto, sono i risultati che lasciano senza parole! L’INPS infatti in ossequio al comportamento premiante che veniva auspicato nell’interrogazione, in data 13 Febbraio 2015 ha SOSPESO CAUTELATIVAMENTE gli unici che in quella vicenda non c’entravano nulla: i tre medici esterni che erano solo “colpevoli” di aver fatto servizio al CML di Ragusa nel periodo dell’inchiesta ma CHE A NESSUN TITOLO RISULTANO COINVOLTI O SOLO CITATI, lasciando tranquillamente in servizio il personale indagato.

 

Questa disdicevole vicenda di lesione dei diritti dei lavoratori e’ stata all’origine dell’interrogazione parlamentare della senatrice Serenella Fucksia del gruppo 5 Stelle che viene in appendice riportata. L’INPS forse voleva dare un segnale forte ma ha sbagliato bersagli e modalita’ di azione, cosi’ come e’ gia’ stato verificato da una verifica interna: ma al di la’ delle azioni correttive che sicuramente verranno realizzate questi comportamenti gioveranno all’immagine delle Istituzioni in un momento in cui si parla tanto di diritti del lavoratori?

Puo’ un ente che dovrebbe essere la culla della legalita’ permettersi di sospendere “cautelativamente” lavoratori che a nessun titolo risultano coinvolti in vicende giudiziarie e lasciare in servizio gli indagati, di emettere provvedimenti di sospensione senza motivarli adeguatamente ledendo a cuor leggero il diritto alla difesa definito costituzionalmente inviolabile, di aggredire e mettere in discussione la reputazione e l’onore di professionisti accostando il loro nome ad indagini di cui non sanno neppure l’esistenza?

Ma soprattutto puo’ immotivatamente privare il CML INPS di Ragusa di tre medici, in un momento in cui tutto il settore dell’invalidita’, assistenziale e previdenziale, sta passando all’INPS? Non dimentichiamoci che l’INPS di Ragusa ha solo un medico dipendente! Tutto cio’ avra’ in poco tempo effetti deleteri nei confronti delle fasce piu’ deboli della popolazione che vedranno dilatarsi a dismisura i tempi richiesti per la concessione delle loro provvidenze spesso necessarie alla sopravvivenza.

Dr. Guglielmo Trovato

Specialista in medicina del lavoro

 

 

 

Atto n. 4-03557        Pubblicato il 3 marzo 2015, nella seduta n. 401

 

FUCKSIA , ROMANI Maurizio – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e per la semplificazione e la pubblica amministrazione. –

Premesso che:

in data 1° febbraio 2015 la trasmissione televisiva della Rai “Presa Diretta” ha mandato in onda un servizio sull’inchiesta riguardante lo stato del sistema pensionistico in Italia. La trasmissione si è occupata anche delle pensioni di invalidità, affrontando in particolare il caso di alcuni falsi invalidi che, in provincia di Ragusa, secondo quanto riportato nel servizio giornalistico, grazie a medici compiacenti, avrebbero visto aumentare la propria percentuale di invalidità, avendo così accesso ai relativi regimi pensionistici più favorevoli, con la complicità delle segreterie di alcuni politici che in cambio avrebbero ricevuto il voto dei cittadini falsi invalidi;

in data 10 febbraio 2015 i deputati Lorefice, Silvia Giordano, Mantero, Di Vita, Dall’Osso, Baroni, D’uva, Nuti e Cancelleri, del Gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, hanno rivolto una interrogazione parlamentare (4-07878) al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia e al Ministro della salute, che così concludeva” se non ritengano doveroso e urgente promuovere una campagna di etica professionale presso le sedi dell’Inps e presso le ASP, con incentivi per il personale virtuoso e con la previsione di sanzioni per quelli scorretti”;

in data 13 febbraio l’INPS ha comunicato la sospensione cautelativa (a firma del direttore regionale Sicilia), senza indicare alcuna motivazione, dei 3 medici esterni che nel periodo dell’inchiesta suddetta prestavano servizio a Ragusa;

tali professionisti, secondo quanto risulta agli interroganti, a nessun titolo risultano coinvolti o citati nelle indagini;

il provvedimento cautelare sarebbe stato emesso su espressa richiesta della Direzione centrale comunicazione coordinamento medico legale, essendo in atto accertamenti tecnico-professionali sull’attività del centro medico-legale di Ragusa da gennaio 2010 a giugno 2013, periodo in cui risulta che tali professionisti prestavano la propria attività professionale presso lo stesso centro;

nei 5 anni in cui i 3 professionisti hanno prestato la loro opera in favore dell’istituto, nessuna lamentela è mai pervenuta, stando a quanto segnalato agli interroganti, al Coordinamento medico legale (CML) dell’INPS, né da parte di cittadini né da parte di funzionari dell’istituto medesimo, né sarebbero state loro notificate contestazioni di alcuna natura;

non risultano agli interroganti provvedimenti similari (sospensioni cautelari, trasferimenti d’ufficio) assunti nei confronti degli altri professionisti che hanno operato in quella sede né a carico di altri, invece coinvolti nell’inchiesta;

allo stato attuale l’INPS non ha inteso fornire alcuna giustificazione per questi provvedimenti, neppure a seguito di richiesta formale inoltrata via posta elettronica certificata (PEC) dagli interessati alla Direzione regionale della Sicilia;

considerato che:

il diritto alla difesa è sancito dall’articolo 24 della Costituzione, ed è definito inviolabile, in quanto rappresenta un istituto fondamentale di ogni sistema democratico. Con riferimento alla vicenda, gli interroganti segnalano che tale diritto potrebbe risultare non essere stato garantito e che la sospensione cautelare potrebbe essere adottata solo nei confronti di dipendenti colpiti da una procedura giudiziaria;

se il principio applicato ai 3 professionisti fosse applicato in via analogica anche a tutti coloro che nel periodo incriminato hanno prestato attività professionale presso il CML di Ragusa, ciò comporterebbe la sospensione di tutti i medici dipendenti, convenzionati, amministrativi, fino al personale della vigilanza e delle pulizie,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

se non reputino sussistente, un possibile abuso messo in atto nei confronti dei 3 professionisti, che si sono visti notificare, senza preavviso e senza motivazione, un provvedimento di sospensione cautelare;

se corrisponda al vero la circostanza secondo cui l’INPS non ha inteso fornire alcuna giustificazione per tali provvedimenti;

quali siano le ragioni in ordine alle quali l’INPS non ha tenuto nella dovuta considerazione il fatto che il provvedimento interessava 3 professionisti medici che non risulterebbero, ad oggi, a nessun titolo coinvolti nell’inchiesta sui cosiddetti falsi invalidi di Ragusa;

se risulti se l’INPS, nell’emanare il suddetto provvedimento, abbia valutato il possibile danno morale ed all’immagine che hanno subito e stanno subendo i medici colpiti dal provvedimento;

se non ritengano che tale provvedimento possa comportare il rischio evidente di esporre l’ente ad un aggravio economico ingiustificato, qualora fosse richiesto un risarcimento per i danni causati ai 3 medici;

se siano stati tenuti nell’opportuna considerazione gli effetti che il provvedimento di sospensione dei 3 professionisti avrà nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, peraltro in una sede come quella di Ragusa, che risulterebbe carente di personale e per la quale l’ente avrebbe a disposizione un solo medico dipendente di secondo livello e nessuno di primo livello, la cui attività si basa unicamente sulle prestazioni dei professionisti esterni.

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