UNA DOVEROSA REPLICA

Il presente comunicato al fine di replicare al comunicato stampa n. 40 del 2015 del Sindaco del Comune di Vittoria.

In primo luogo, non possiamo che prendere atto della palese falsità di quanto riportato nello stesso, che porta ad una travisazione ad hoc del nostro comunicato diffuso alla stampa in data 23.1.15 (testo integrale qui: http://risvegliati.it/23-01-2015/tutto-possibile-vittoria-pagano-i-cittadini.html).

A noi non interessa minacciare querele, benché ve ne siano tutti i presupposti anche per le offese e diffamazioni contenute nei commenti su facebook del primo cittadino, cui non abbiamo replicato. 

Per noi la questione è morale e politica.

Nel merito della vicenda,

Poniamo alla città la stessa domanda che abbiamo posto con il nostro primo comunicato, è moralmente e politicamente corretto liquidare alla collega di studio nonché compagna del Sindaco oltre 8.000,00 euro di spese legali?

La risposta è no.

Nessuno ha mai parlato di incarichi diretti all’Avv. Iachella, collega e compagna del Sindaco (basti rilevare che abbiamo inviato alla stampa anche gli atti amministrativi, riportando lo stralcio anche nel corpo del comunicato), ma di una liquidazione diretta di compensi professionali.

Il tentativo di sviare l’attenzione dal nocciolo della questione è davvero vergognoso.   

Il sistema del rimborso delle spese legali sostenute da amministratori e dipendenti è tema importante perché riguarda le finanze pubbliche e, quindi, il Sindaco deve renderne conto alla Città. 

La Legge di cui parla il Sindaco è contenuta nell’art. 28 dell’accordo 5 luglio 2000 del CCNL del personale del Comparto Regioni – Autonomie Locali relativo al quadriennio 1998-2001 (riportata anche nella delibera G.M. 558/14).
L’ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento, facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento”.

La Legge pretende che l’Avvocato che rappresenti il funzionario o l’amministratore sia di “comune gradimento” e quindi l’Ente locale deve avere, per Legge, un ruolo attivo nella scelta del Legale.

Nel caso di specie noi ci vediamo un palese conflitto d’interessi, morale e politico ed un inutile sperpero di denaro pubblico.

Altro che bufale, caro Sindaco, qui si parla del rispetto della Carta di Pisa, quella che state continuando a non rispettare.

Ribadiamo la domanda del nostro primo comunicato: in un periodo di tali ristrettezze economiche non sarebbe opportuno che i procedimenti penali e civili in cui sono coinvolti assessori e funzionari siano seguiti dagli Avvocati dell’Ente, con un notevole risparmio per le casse comunali?

Non sarebbe, altresì, opportuno stipulare delle polizze assicurative ed evitare che si continuino a dilapidare centinaia di migliaia di euro (per come apprendiamo dal comunicato del Sindaco) di soldi che potrebbero essere impegnati nelle mille emeregenze della Città? 

 

 

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