CROCIFISSO RIMOSSO PER PROTESTA CONTRO LA CHIESA

Non pensavo che dopo molti anni si dovesse tornare a parlare di LUI, del crocifisso, dei nostri ospiti musulmani in Italia e di tutti quegli atei che insistono nel dire che il crocifisso è un offesa per  loro o per la loro religione.

Personalmente mi ero occupato anni fa con una raccolta firme (circa 200 in un solo giorno), esattamente il 04 Novembre 2003. L’iniziativa scaturì dal fatto che un tale di nome Adel Smith (pace all’anima sua), presidente di una minoranza dell’unione musulmana presente in Italia, presentò ricorso perché in una scuola di Ofena in provincia de’ L’Aquila, frequentata dai  figli di costui , vi era la presenza del simbolo dei cristiani, il crocifisso.

Il giudice de’ L’Aquila Mario Montanaro (rimosso dall’incarico e trasferito chissà dove) accolse il ricorso, e “ in nome del popolo italiano”, ne ordinò la rimozione. Detta decisione fece scalpore e indignò tutto il mondo cattolico.

Il Governo di allora impugnò tale decisione infelice e, il 18 Marzo 2011, la Corte Europea di Strasburgo assolse l’Italia dall’accusa di violazione della libertà religiosa e, con la sentenza definitiva n° 13776651, mise fine a questa scellerata decisione che l’impopolare giudice aveva sentenziato, con la seguente motivazione: “ Tenere il crocifisso nelle aule delle  scuole pubbliche non rappresenta un tentativo di indottrinamento.”

Credo che l’Italia sia diventata la cenerentola dell’Europa: chiunque arrivi in questa Nazione viene solo per imporre le proprie regole, mentre i cristiani, presenti in alcune nazione del medio oriente, vengono massacrati e uccisi. E noi saremmo i razzisti?

Il Prof. Davide Zotti, insegnante di danza del liceo Dante-Carducci di Trieste,  ha tolto il crocifisso dall’aula in segno di protesta contro la chiesa, spiegando che: “un importante esponente della gerarchia cattolica ha ribadito le posizione omofobiche della chiesa, affermando che l’omosessualità non è conforme alla realtà dell’essere umano”.

Illustre Prof., se cercava un po’ di notorietà con il suo grave gesto, l’ha avuta. Ma non può pretendere che  i cattolici accettino le coppie gay o lesbiche come unione naturale, perché sarebbe demenziale e contro natura (nulla a che vedere con i diritti: addirittura nei paesi musulmani, gli omosessuali sono oggetto di persecuzione; in Siria  gli atti sessuali sono considerati “contro natura” e sono previsti almeno tre anni di carcere).

Credo che adesso, in questa Nazione esageratamente democratica, si stia esagerando.

Invito i connazionali a difendere i nostri valori: quando ci rechiamo nelle scuole, aule di tribunali, ospedali, comuni o enti pubblici, qualora non ci fosse il crocifisso appeso alla parete di un qualsiasi luogo pubblico, ribelliamoci (come fanno loro) e pretendiamo di  fare rispettare la sentenza europea su citata.

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