CONTRO LE TRIVELLAZIONI LUNGO LE COSTE DEL CANALE DI SICILIA

 L’Italia oggi è ad un bivio:

Continuare a perseguire un modello energetico basato sui combustibili fossili, che sta già iniziando a generare una crisi energetica e ambientale, o imboccare definitivamente la via della Green Economy.

Per tali motivi è necessario individuare, in modo definitivo, le linee d’indirizzo per una valida Strategia Energetica Nazionale.

Noi di RagusaAttiva riteniamo che i punti fondamentali, dai quali non si può prescindere per uscire dalla crisi energetica, sono:

1.    La riduzione del consumo di energia; obiettivo che deve essere perseguito mediante un aumento dell’efficienza energetica e, ancor più, con la creazione di una cultura della parsimonia, principio di fondamentale importanza per vivere in un mondo che ha risorse limitate.

2.    La fine e la riduzione immediata dei combustibili fossili; obiettivo: limitare l’inquinamento dell’ambiente nel quale viviamo e contenere l’impatto dei cambiamenti climatici; ridurre il consumo dei combustibili fossili, che importiamo per il 90%, significa anche ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese da altre nazioni.

3.    La necessità di operare, mediante scelte politiche importanti e coraggiose, l’uso di fonti energetiche alternative.

4.    Riconoscere che le energie rinnovabili non sono più una fonte marginale di energia, come molti vorrebbero far credere: oggi producono il 22% dell’energia elettrica su scala mondiale e il 40% in Italia, dove il solo fotovoltaico genera energia pari a quella prodotta da due centrali nucleari.

5.    Riconoscere che la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sta già avvenendo in tutti i Paesi del mondo.

Purtroppo secondo noi di RagusAttiva, la Strategia Energetica Nazionale, che l’attuale governo non solo ha ereditato, ma sta anche mettendo in atto, non sembra seguire un percorso virtuoso.

In particolare, il recente decreto Sblocca Italia, agli articoli 36 e 38, facilita e addirittura incoraggia le attività di estrazione delle residue e marginali riserve di petrolio e gas.

Tale scelta infausta inoltre deteriorerebbe ancor più l’ambiente dove si dovrebbe operare:

–       aree densamente popolate come l’Emilia-Romagna e zone dove sono presenti città di inestimabile importanza storica, culturale e artistica come Venezia e Ravenna;

–       lungo tutta la costa del mare Adriatico, dal Veneto al Gargano;

–       nelle regioni del centro-sud e gran parte del territorio Siciliano. 

Il decreto attribuisce inoltre un carattere strategico alle concessioni di ricerca e sfruttamento di idrocarburi, semplifica gli iter autorizzativi, toglie potere alle regioni, prolunga i tempi delle concessioni con proroghe che potrebbero arrivare fino a 50 anni.

Tutto ciò Noi lo riteniamo INAMMISSIBILE e soprattutto in contrasto con le affermazioni fatte in merito alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Altro danno sarebbe altresì il ledere, ostacolare e compromettere, da parte delle attività estrattive, un’enorme fonte di ricchezza certa per l’economia nazionale: il Turismo; senza considerare i danni ambientali che si creerebbero qualora si venissero a verificare incidenti agli impianti di estrazione.

Infine il decreto non prende in considerazione la necessità di creare una cultura del risparmio energetico e della sostenibilità ecologica. Non semplifica per nulla le procedure che ostacolano lo sviluppo delle energie rinnovabili.

A nostro avviso l’unica via percorribile, per stimolare una reale innovazione nelle aziende, sostenere l’economia e l’occupazione, diminuire l’inquinamento, evitare futuri aumenti del costo dell’energia, ridurre la dipendenza energetica dell’Italia da altri Paesi, è ottemperare e rendere attuative le direttive europee quali la rinuncia definitiva e irreversibile ad estrarre combustibili fossili.

Tale scelta, fondamentalmente politica, genererebbe un intenso impegno verso efficienzarisparmio energetico, sviluppo delle energie rinnovabili e della green economy.

Infine invitiamo l’Amministrazione Comunale, dalla quale abbiamo colto in più occasioni la importante dichiarazione pubblica nell’essere contraria alle trivellazioni, a vigilare con ancora più determinazione ed a incentivare, tramite scelte concrete, forme di energie rinnovabili; quanto premesso affinché inizi a farsi “promotrice” di quel cambiamento culturale che noi di RagusAttiva ci auspichiamo. Tutto ciò ad esclusivo beneficio dell’ambiente e dell’intera economia del nostro territorio.

Il Futuro e questo Pianeta sono dei nostri figli. Non facciamoglieli rubare e distruggere.

 

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