TEATRO GIOVANE, AL VIA LA PRIMA RASSEGNA TEATRALE NAZIONALE DELLE COMPAGNIE UNIVERSITARIE

Il Teatro è un chiosco di informazioni sulla strada verso il sublime.

L’informazione può essere inutile oppure può farci proseguire nella direzione giusta“.

Così, Julian Beck definiva il teatro: un palcoscenico dove manifestare se stessi o dove avere la possibilità di dismettere i propri panni, nascosti dal bagliore degli accecanti riflettori. 

Un palcoscenico che, per definizione, si lega indissolubilmente alla rappresentazione della realtà, lo stesso Shakespeare parlava di quanto gli accadeva intorno senza usare i nomi dei veri sovrani per non rischiare di finire appeso per il collo.

Ma il teatro è anche il canale di trasmissione di gran parte della storia antica, dei suoi miti e delle sue credenze. Noi oggi conosciamo la Grecia e la sua storia anche attraverso il teatro.

Anche per questo provo una certa riluttanza a definire il “teatro civile” o “di narrazione” o “impegnato”, perché tutto il teatro lo è alla fin fine.

Questa volta, l’onore di salire sul palco del Teatro Duse di Genova, la più antica struttura Stabile del teatro genovese, spetta a tre compagnie teatrali proveniente dagli atenei universitari di Pisa, Sassari e Genova.

In scena grazie alla rassegna teatrale nazionale organizzata da Arsel Liguria, su iniziativa del suo Direttore generale, il dottor Roberto Dasso.

La Responsabile del Servizio Abitativo, Marina Costantini, gli è stata fedele alleata nelle dure fasi di organizzazione, in un periodo di particolare gravame dovuto alla pubblicazione delle graduatorie di ingresso negli alloggi Arsel, con tutto ciò che ne consegue in termini di gestione.

Come lo stesso Dasso ricorda “Forniamo vitto e alloggio, ma la nostra attività non può arrestarsi qui. È necessario supportare i ragazzi affinché coltivino i propri interessi e, soprattutto, se si tratta di interessi di un certo spessore culturale, come il teatro.

Le attività culturali sono la massima espressione del proprio io.”

E fu così che dal sostegno della libera espressione individuale (e di compagnia) è nata una rassegna biennale di teatro.

Nella sua prima edizione, a trovare rappresentazione , tre spettacoli.

La prima sera, quella del 18 settembre, Antigone, portata in scena dalla compagnia GRACT, Gruppo di Ricerca nelle Arti Contemporanee Teatrali,  un’associazione nata a Pisa nel 2011 da un gruppo di studenti con in comune la passione per il teatro e per la ricerca di nuovi mezzi di comunicazione ed espressione attraverso l’incontro di sé con l’altro.

Una splendida e sentita interpretazione, con il pubblico sul palco per non perdere la minima emozione trasmessa dagli interpreti, sullo sfondo di una scenografia completamente nuda e buia. Un cerchio tracciato sul legno del palco per rappresentare l’essere, l’esserci o il non esserci più.

Uno spettacolo organizzato con la collaborazione dell’attrice e regista Silvia Rubes e che ha fatto guadagnare all’attrice Elisabetta Biondi il premio della giuria come miglior attrice.

A consegnarle il premio la critica di mentelocale.it, Laura Santini che si è congratulata per la bravura nell’interpretare un ruolo difficile come quello della protagonista dell’Antigone di Sofocle.

Più soft, invece, la seconda serata.

Ad aprire le danze la compagnia sponsorizzata dall’Ersu di Sassari, che si è divertita a proporre uno spettacolo che integra rappresentazione teatrale  e video, oltre una simpatica rivisitazione grafica del logo dell’ente, ad opera di Andrea Ru, studente dell’Accademia, che ha trasformato ogni lettera in un edificio, volendo ricordare simbolicamente  la fondamentale funzione dei  servizi abitativi e allo stesso tempo evocare un’idea di Ersu come casa, luogo familiare e di incontro per gli studenti.

La rappresentazione ha strappato più di un sorriso ed è valso il premio come miglior attore al protagonista maschile, Jacopo Falugiani, unico ligure in una squadra completamente al femminile (sardo).

Ultima rappresentazione in scena, non per importanza, considerato che è stata proclamata la Compagnia vincitrice dei 5000 euro in palio, quella del Laboratorio Teatrale del Suq genovese, un viaggio teatrale e musicale tra culture e tradizioni ispirato a il “Circolo dei cantastorie” e il “Segreto del mondo” di Jean Claude Carrière.

Sul palco una compagine di 13 studenti provenienti dalle più disparate parti del mondo. Uno spettacolo dove parole e musica si sono  intrecciate in una scena volutamente nuda, arredata solo dalla fisicità degli attori, da sedie e strumenti musicali portati sul palco all’occorrenza. Nel raccontare le storie del mondo si è scelto di ricorrere al dialetto di appartenenza delle varie regioni, anche a sottolineare che l’accoglienza non riguarda solo gli “stranieri”, ma anche gli italiani provenienti da regioni altre. Tutto è stato eseguito rigorosamente dal vivo con l’accompagnamento di canti tratti dalle varie tradizioni d’appartenenza degli interpreti: israeliana, albanese e afrocubana.

A premiare i teatranti, oltre, la già citata critica Laura Santini, il professor Aldo Viganò, critico teatrale e cinematografico, consulente culturale per il Teatro Stabile di Genova e Presidente dei Critici Cinematografici Liguri,  Pino Boero, professore ordinario di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, di cui è stato preside per sei anni prima di essere nominato  Assessore  Scuole, sport e politiche giovanili del  Comune di Genova.

Una giuria importante, dunque, per una manifestazione importante che, come ha ricordato l’attore Mario Cortese, dottorando in  Student Biorobotics “ha rappresentato l’occasione per una  vittoria indiscussa del teatro. Avere l’opportunità di provare per un’intera giornata in un teatro vero, e sacro, come il Duse, è sicuramente più di una vittoria.”

Sulla sacralità del teatro torna anche il professor Viganò, ricordando che “Il Teatro ha sempre qualcosa di sacro perchè sa interpretare la vita”, una lezione che teatranti e spettatori dovrebbero tenere ben presente.

Le due serate di teatro all’insegna dell’Arsel e delle compagnie universitarie si sono chiuse con l’intervento di Sergio Pippo Rossetti, consigliere Regionale e Assessore della Giunta Regionale con delega al bilancio, all’istruzione, università e formazione, co-regista di Dasso in quest’avventura chiamata teatro.

Rossetti, con affabile e disinvolta simpatia ha ricordato quanto sia importante studiare, ma al contempo divertirsi e divertirsi in un modo sano e costruttivo.  Ha ricordato Rossetti “Divertirsi nella vita non guasta! Anche per questo motivo questo progetto diventa importante, per aumentare le possibilità di trovare spazi di relazione per crescere insieme. Questo è il primo grande obiettivo.”

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it