LA CITTA DI RAGUSA CONCORRE AL BANDO REGIONALE PER IL TURISMO

A ridosso della stagione estiva, Ragusa, con le testimonianze barocche di Ibla, il mare e le bellezze naturalistiche del litorale (con Marina di Ragusa ed il suo porto turistico in testa), si prepara ad accogliere turisti provenienti da tutto il mondo. Nell’anno zero dall’apertura dell’Aeroporto di Comiso, la nuova Amministrazione comunale, ad un anno dal suo insediamento lascia soli gli operatori economici e turistici senza una minima programmazione, anche quando esistono bandi di finanziamento della Comunità Europea che, favorendo l’incremento dei flussi turistici nel nostro territorio, darebbero una grossa boccata d’ossigeno soprattutto in periodo di crisi.

“Purtroppo dobbiamo constatare – afferma il dott. Claudio Castilletti, presidente del Laboratorio culturale e politico 2.0 – che, dopo la denuncia fatta a settembre scorso dal presidente della Pro Loco Antonio Recca, a seguito della mancata approvazione trentennale della convenzione per la gestione degli uffici di assistenza ai turisti a Piazza della Repubblica e la gestione dei servizi igienici presso i Giardini Iblei, che lascia ancora oggi Ragusa Ibla senza assistenza ai turisti e bagni pubblici fruibili, dobbiamo denunciare l’approssimazione e l’impreparazione da parte di chi gestisce le politiche turistiche nel nostro territorio. Nonostante il Comune disponga di 350-400 mila euro di somme liquide derivanti dal pagamento dell’imposta di soggiorno, ovvero di soldi pubblici, dopo il fallimento dell’assemblea generale dei quadri del Turismo, di fatto ferma, guidata dall’assessore al ramo, la programmazione turistica del territorio è assolutamente carente ed approssimativa. Nonostante l’estate sia alle porte – continua Castilletti – l’unico atto di programmazione dell’amministrazione Piccitto è quello di un avviso di manifestazione d’interesse per l’Estate Iblea, dove associazioni, imprese e artisti possono presentare progetti per l’organizzazione delle solite manifestazioni trite e ritrite delle sagre e mostre. Una seria programmazione, elaborata per tempo e accompagnata da campagne di promozione del territorio, avrebbe potuto consentire di approntare, come seri attrattori turistici e culturali, servizi di base per il turista (in primis il ripristino dei servizi pubblici e degli uffici turistici), la fruizione di chiese e musei anche nei giorni festivi (dove l’afflusso dei visitatori è maggiore), la formazione degli operatori e la realizzazione di itinerari culturali ed enogastronomici che consentirebbero alla nostra economia di trarre concreti benefici.

Manca un ufficio di programmazione che possa essere di riferimento per gli operatori economici e turistici del nostro territorio – continua il dott. Claudio Castilletti -. La Regione Siciliana ha emanato un bando per la realizzazione di pacchetti turistici tematici integrati attraverso anche l’organizzazione di eventi specifici finalizzati alla promozione del prodotto ‘natura’, azioni di promozione e promo-commercializzazione, protocolli per la realizzazione di insegne, bacheche, piccole attrezzature. Il bando è ancora aperto e scade a metà maggio. In particolare, l’avviso si propone di incrementare il flusso di visitatori nazionali e internazionali per motivazione di viaggio legate alla “natura” e sostenere la destagionalizzazione; sviluppare l’offerta turistica regionale destinata a tale target in una logica di prodotto specializzato, salvaguardando e valorizzando il patrimonio di rarità e unicità dell’ambiente e del paesaggio siciliano; creare ed ampliare il sistema di rete dell’offerta turistica; concepire e realizzare proposte turistiche mirate e concretamente spendibili sul mercato.

Il Laboratorio 2.0, nella palese assenza di chi dovrebbe essere deputato a farlo, è a disposizione di enti pubblici e privati, quali associazioni, cooperative, organizzazioni ONG e ONLUS, operanti nel settore del turismo, per fornire tutte le informazioni ed aiutarli a formulare progetti ed iniziative che se, da un lato, consentirebbero loro di creare opportunità di lavoro, dall’altro, favorirebbero l’indotto della filiera economico e commerciale del nostro territorio, a seguito dell’incremento dei flussi turistici che ne deriverebbero”.

 

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