“SPOSATI E SII SOTTOMESSA” DI COSTANZA MIRIANO, UN LIBRO IN CONTROTENDENZA

 La voglia di leggere passa attraverso titoli che a volte attirano il nostro sguardo distratto, incuriosiscono e spingono o all’acquisto o ad un  rifiuto infastidito per la provocazione che lanciano. È il caso di “Sposati e sii sottomessa”, ed. Vallecchi, di Costanza Miriano, giornalista del tg3. Ne ho notizia dalla pagina letteraria di un giornale che riporta la recensione del suo libro con una foto dell’autrice. Mi sorprendo,e mi accorgo che anch’io vado per luoghi comuni: l’immaginavo diversa ed invece; è una bella, giovane elegante donna,  abbracciata ai suoi quattro  bambini. Lo compro. Oggi ne scrivo perché la provocazione è dura da mandare giù.

Non piace l’invito di san Paolo nella Lettera agli Efesini  “Spose siate sottomesse ai vostri mariti». Ma ecco un cambio di fronte, di interpretazione.

È vero, sottomessa è chi sta sotto, ma  chi sta sotto regge il mondo, accoglie e sostiene, un approdo per il marito e per  i figli, dice  in sintesi la nostra autrice, che ha sentito di condividere con i suoi possibili lettori la sua certezza esperienziale: il valore del matrimonio, in netta controtendenza con la “ normalità”  usuale e diffusa della convivenza.

In un’intervista rilasciata ad un settimanale  afferma che ”l’essere umano è un mistero persino per se stesso, ed il matrimonio lo protegge dalla propria incostanza,dalle fragilità,dalla debolezza; non una gabbia ma una ricchezza, nella differenza e nella complementarietà.” E ancora” L’uomo non è sensibile alle manifestazioni di piazza, mentre non resiste a una donna leale, che abbia uno sguardo pronto a vedere in lui la parte migliore.

Un libro  diverso, dalla scrittura diretta, immediata, facile senza mai troppo semplificare, di estrema eleganza formale, sicuramente stimolante. Lo si legge e poi si torna su alcune pagine a rileggerle perché sono state capaci di farti male. Per me il sapore delle cose buone che forse abbiamo perso.

 Chiudo con lo stralcio di una sua pagina che ho letto e riletto tante volte per le profonde verità che contiene, a distanza siderale dai “manuali del buon genitore” che psicologi ed educatori ci propinano dai vari giornali, talkshow, e varie pubblicazioni specialistiche: Non so che faranno i miei ragazzi da grandi, ho superato da tempo la fase in cui credevo che i miei figli fossero perfetti, specialmente dotati, e che solo per questioni organizzative non avevano ancora composto la sinfonia più bella della storia o scoperto la cura del tumore.

Si possono insegnare loro tante cose, si possono  fare tanti errori, e io ne ho collezionato con rigore scientifico un certo campionario……mi sono trovata con la difficoltà di essere madre. Nei secoli è stato più naturale. Oggi non esistono modelli. Una volta le madri si dedicavano meno ai figli, con affettuosa trascuratezza. Ora li mettiamo al centro. Ma non sappiamo bene, abbiamo perso le coordinate: non sappiamo chi siamo. Dovremmo reimparare dalle nostre madri, che non si facevano problemi. Ricordo mia nonna quanto fosse sconvolta dal quanto mi dedicavo ai figli. Non invito a trascurare i figli, ma a essere più naturali, a saper dire di no.

In questi tempi di nonsenso, indignazione e depressione diffusa questo mi sembra un buon modo per affacciarsi alla vita. Macchiati, imperfetti, ma contenti.

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