Vittoria, tramonta il progetto di 55 alloggi in social housing e di un asilo nido

Il comune di Vittoria dice addio definitivamente al progetto di Social housing per 55 alloggi a canone calmierato e per un asilo nido che avrebbero dovuto essere realizzati dalla ditta Ingallina. La giunta aveva revocato – nel gennaio scorso – il contratto con la ditta, ma il consiglio comunale aveva poi espresso voto contrario.

La ditta ha presentato ricorso al Tar ritenendo non giustificato l’atto di revoca, ma il Tar di Catania (Giuseppa leggio presidente, Diego Spampinato consigliere estensore e Manuela Bucca, referendario) ha respinto il ricorso e ha convalidato gli atti del comune. La sentenza è stata emessa il 23 novembre. Gli alloggi e l’asilo nido non saranno realizzati.

I nuovi edifici erano previsti in via Diaz, lungo la strada che conduce in direzione di Acate, in prossimità dell’incrocio con la strada statale 115, su terreni di proprietà della ditta. L’asilo nido sarebbe sorto poco distante, nella zona tra via XX Settembre e via Domenico Farini, in un lotto di proprietà del comune.

Il bando nel 2017, poi l’interdittiva antimafia per la ditta

La vicenda ha origine nel 2017 quando la giunta guidata dal sindaco del tempo Giovanni Moscato approvò il progetto presentato dalla ditta Ingallina Giuseppe Costruzioni srl e lo schema di convenzione. La ditta Ingallina era l’unica ad aver partecipato al bando indetto dal comune ed era anche la proprietaria del terreno su cui dovevano sorgere gli alloggi. Ma l’iter era iniziato addirittura nel 2013. Nel 2019 la ditta ha ricevuto l’interdittiva antimafia e tutto venne bloccato.

La revoca del contratto, il ricorso al Tar e la sentenza

Nel gennaio 2023, dopo un sollecito della Regione, la giunta retta da Francesco Aiello aveva disposto la revoca del finanziamento poichè la ditta non aveva più i requisiti richiesti. Di conseguenza la Regione ha revocato i finanziamenti. L’atto però non venne approvato dal consiglio comunale.

Ma già da ottobre 2022 la ditta era nuovamente in grado di lavorare poiché la Prefettura aveva sospeso l’interdittiva antimafia, prevedendo per la ditta la procedura della “prevenzione collaborativa”. Questa modalità, istituita di recente, consente alle imprese di continuare ad operare con un controllo diretto della Prefettura. Questa modalità, nei casi meno gravi, consente di continuare i lavori e di evitare la perdita dei finanziamenti.

La certificazione SOA (documentazione necessaria per poter partecipare a gara d’appalto o per l’esecuzione di lavori pubblici), richiesta in ottobre 2022, è arrivata solo ad aprile 2023 e il comune aveva revocato il contratto già due mesi prima.

L’ultimo atto è la sentenza del Tar che ha convalidato le decisioni della giunta Aiello respingendo il ricorso presentato dalla ditta Ingallina Giuseppe Costruzione srl.

“La sentenza del TAR – ha detto il vicesindaco Peppe Fiorellini – rappresenta un ulteriore passo verso la trasparenza, l’efficienza e la legalità dell’operato della nostra amministrazione. Ribadiamo l’impegno a garantire che ogni decisione e azione sia guidata dai principi di correttezza e rispetto delle normative vigenti”. Il sindaco Francesco Aiello ha aggiunto: “Lavoriamo per assicurare lo sviluppo sostenibile e la realizzazione di opere pubbliche nell’interesse collettivo nella legalità. La sentenza del TAR rappresenta un riconoscimento del nostro operato e un incentivo a perseguire in questo percorso già avviato”.

Francesca Cabibbo

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