VITTORIA, NICOSIA E MOSCATO: DIRIGENTE ABUSIVO

E’ sulla nomina del “dirigente” che intervengono i consiglieri comunali Andrea Nicosia e Giovanni Moscato i quali hanno depositato un o.d.g. in Consiglio comunale affinché si discuta quanto prima della questione in aula.

“Riteniamo illegittime le attribuzioni che l’amministrazione comunale ha ritenuto dovere affidare all’ing. Troia il quale, essendo stato nominato ai sensi dell’art. 90 del TUEL e cioè come componente dello staff di gabinetto, non potrebbe svolgere alcun atto di gestione all’interno della macchina amministrativa”.

La questione è un po’ perniciosa, ma chiaramente univoca. L’ing. Troia non può compiere atti dirigenziali, quindi atti di gestione all’interno della macchina amministrativa in quanto lo status attribuitogli dal contratto di assunzione non lo consente, ciò con la conseguente illegittimità di tutti gli atti dallo stesso firmati fino ad oggi.

Il contratto di assunzione è stato sottoscritto ex art. 90 del Tuel il quale prevede l’assunzione dei componenti dell’ufficio di staff di gabinetto del Sindaco, il cui ruolo è esclusivamente quello di coadiuvare l’attività di indirizzo politico del Sindaco con la assoluta impossibilità di compiere atti di gestione. Se avessero voluto un nuovo dirigente l’assunzione sarebbe dovuta essere fatta sulla base dell’art.109 TUEL. Tale tesi, oltre che dai testi normativi, è sostenuta da numerose prese di posizione del TAR Catania.

Riteniamo assurdo come un’amministrazione che si pregia di essere alfiere della correttezza e della trasparenza amministrativa violi la legge in modo così eclatante, consentendo a chi non ha facoltà di essere dirigente e sottoscrivere atti di gestione amministrativa che risultano, oggi, inevitabilmente viziati da annullabilità a causa dell’incompetenza relativa di chi li ha emessi”.

Per non parlare del fatto che un pedissequo rispetto al codice di autoregolamentazione, la Carta di Pisa, avrebbe voluto, per aderire allo spirito della stessa, che l’amministrazione assumesse provvedimenti nei confronti di chi ha subito una condanna, seppur in primo grado di giudizio, per condotte consumate nell’espletamento di pubbliche funzioni e invece tutto tace. Tace l’assessore alla trasparenza, che è cosa diversa dalla sola legalità. Che non esista alcuna incompatibilità, disposta per legge, è cosa a noi nota tuttavia trasparenza nell’azione amministrativa avrebbe imposto condotte differenti utili ad allontanare sospetti o ombre dall’attività della P.A.

“Abbiamo depositato un o.d.g., sottoscritto da altri consiglieri comunali, affinché la questione venga discussa in consiglio comunale perché è necessario che il consiglio assuma posizione rispetto all’incompetenza delle funzioni svolte dal dirigente in questione”.

 

Cinzia La Greca

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