Walter Morale, Direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa, è stato eletto Presidente della Sezione Interregionale Campano-Siciliana della Società Italiana di Nefrologia (S.I.N.) per il prossimo triennio. L’elezione è avvenuta al termine di una consultazione elettorale online che ha coinvolto tutti i nefrologi delle due regioni, confermando la fiducia della comunità scientifica […]
Visodent Modica: “Senza soldi e senza denti”. Si allunga l’ombra della truffa odontoiatrica in Sicilia
29 Mag 2025 20:24
Una serranda abbassata e dentro, il vuoto. È questo ciò che rimane, oggi, della sede Visodent di Modica. Un luogo che per anni aveva promesso sorrisi nuovi, cure odontoiatriche a prezzi competitivi, e che oggi, invece, rappresenta per molti cittadini solo amarezza, debiti e un senso di abbandono.n Visodent era diventata in poco tempo una realtà apparentemente solida in Sicilia, con sedi anche a Palermo, Trapani, Catania, Messina. Un marchio che ispirava fiducia, forte di una comunicazione rassicurante e pacchetti finanziari dilazionabili, grazie alla collaborazione con società di credito come Compass. Ma dietro il marketing efficace, si è consumata quella che oggi rischia di essere ricordata come una delle truffe sanitarie più gravi degli ultimi anni.
La sede di Modica e il silenzio che fa rumore
A Modica, numerosi pazienti riferiscono di essersi ritrovati da un giorno all’altro con la bocca a metà, trattamenti sospesi, protesi mai consegnate, ma soprattutto con finanziamenti ancora attivi da onorare. «Sto ancora pagando per un lavoro mai completato», racconta un ex paziente, che preferisce rimanere anonimo. «Avevo iniziato un percorso di implantologia. Poi, il nulla. Nessuna comunicazione, solo la porta chiusa. E nessuno che risponde al telefono». Non si tratta di casi isolati.
Un vecchio schema, una nuova crisi
Secondo le prime ricostruzioni, le società che gestivano le singole sedi siciliane di Visodent — compresa quella modicana — farebbero capo a una holding con sede in Spagna: la Marcialonga SL. Alla guida di quest’ultima figura Bartolo Conte, nome già noto alla cronaca giudiziaria europea per uno scandalo simile legato al gruppo Vitaldent. Conte, nel 2016, fu arrestato con accuse di frode fiscale e riciclaggio.
In quel caso, proprio come oggi, le cliniche chiusero improvvisamente, lasciando i pazienti con trattamenti incompleti e debiti contratti per prestazioni mai ricevute. Uno schema inquietantemente simile a quello che si sta ripetendo in Sicilia.
Una crisi che chiama la giustizia
A fronte del silenzio assordante delle sedi e dell’irreperibilità degli amministratori — tra cui Roberto La Torre, attuale gestore di più società del gruppo ma privo di quote azionarie — i pazienti non sono rimasti in silenzio. A Modica, come altrove, si stanno moltiplicando le denunce ai carabinieri e alle autorità di polizia. In parallelo, si sono attivati sportelli di tutela dei consumatori come Codici, Assoutenti e Sportello+Tutela. Intanto, l’unica sede ancora dichiarata operativa sarebbe quella di Messina, da cui giungono rassicurazioni di continuità. Ma la fiducia è ormai spezzata. Le testimonianze raccolte parlano di mesi passati nel tentativo di contattare le cliniche, recuperare documenti, capire a chi rivolgersi. Tutto invano.
Il volto umano di una truffa sanitaria
«Mi sento tradita. Avevo fiducia in quella struttura, pensavo di risolvere un problema che mi creava disagio e dolore da anni», racconta una signora modicana, una delle tante finite in un girone burocratico kafkiano. «Adesso non ho denti, non ho soldi per rivolgermi a un altro dentista e continuo a pagare una rata ogni mese per qualcosa che non esiste più». Il caso Visodent assume, ogni giorno di più, le sembianze di un dramma collettivo, che tocca in particolare le fasce più fragili della popolazione. Anziani, pensionati, disoccupati, che avevano creduto di poter avere accesso a cure di qualità a costi sostenibili, si ritrovano oggi con danni clinici, psicologici ed economici incalcolabili.
Una vicenda ancora tutta da chiarire
Modica diventa così uno dei nodi centrali di un’indagine che rischia di allargarsi a macchia d’olio. Le autorità stanno cercando di fare luce su un intreccio societario opaco, che coinvolge soggetti stranieri, scatole cinesi e presunti prestanome. I ntanto, per molti, la speranza è che la giustizia arrivi presto. Ma il danno è fatto. La fiducia in una certa sanità privata ne esce compromessa. E una domanda resta sospesa, amara come una seduta interrotta dal trapano: chi restituirà un sorriso a chi lo ha perso due volte — prima fisicamente, poi nella speranza?
© Riproduzione riservata