Violenza sessuale nell’oasi di Troina, Razza dispone ispezione dell’istituto, che si vuole costituire parte civile

“Abbiamo appreso con stupore e sconcerto questa triste notizia. Bene ha fatto l’Oasi Maria SS. a denunciare immediatamente quanto accaduto e ci auguriamo che la magistratura assicuri presto alla giustizia il colpevole”. Lo dice il sindaco di Troina, Fabio Venezia.

” Fa molta rabbia pensare che mentre molti operatori sanitari e lavoratori dell’Oasi con grande spirito di abnegazione rischiavano la vita per assistere i disabili contagiati c’e’ stato chi ha compiuto in quel momento questo ignobile reato”, aggiunge.”Ho già predisposto un’attività ispettiva all’Oasi di Troina per contribuire, in ogni modo, a fare ulteriore chiarezza su quanto emerso nell’indagine coordinata dalla Procura di Enna.

Le ricostruzioni fornite dagli inquirenti forniscono già un quadro inquietante che merita tutti gli approfondimenti del caso. E’ chiaro che saremo intransigenti come non mai”. A dirlo è l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza.

“Qualora dall’inchiesta dovessero emergere responsabilità dirette, ovvero un coinvolgimento da parte di personale interno, l’Istituto adotterà tutti i provvedimenti del caso”. Lo rende noto l’Irccs Oasi di Troina. L’Oasi si costituirà parte civile perché “parte lesa in questa triste e dolorosa vicenda che ha sorpreso e sconvolto la dirigenza e il personale tutto, che svolge con responsabilità il proprio lavoro”.

L’istituto che si occupa della cura delle persone con disabilità esprime “massima fiducia” nell’operato della magistratura, sottolineando che “la denuncia su quanto accaduto è stata avviata immediatamente dall’Istituto stesso. Proprio nel rispetto del lavoro degli inquirenti e soprattutto della privacy della persona assistita e della sua famiglia, l’Oasi ha mantenuto e manterrà il più stretto riserbo sulla vicenda”, spiegano dalla struttura.

“Attendiamo con serenità l’esito dell’inchiesta e in questi giorni abbiamo dato massima disponibilità alla magistratura fornendo loro tutte le informazioni utili all’indagine – dicono i vertici dell’Oasi -. Vogliamo rassicurare le famiglie sull’operato della nostra struttura che ha sempre custodito e salvaguardato i propri ospiti, come le stesse famiglie da sempre hanno testimoniato. L’Istituto provvederà a tutelare la propria immagine nelle sedi opportune”.

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