Vent’anni fa il riconoscimento Unesco per il Sud Est siciliano. Resta da fare tanto

Vent’anni di riconoscimento Unesco per Ragusa, molti dei suoi monumenti e per altre 7 città del Sud Est siciliano. Un riconoscimento che ha cambiato queste città soprattutto per la percezione tra i turisti. E questo ha permesso anche agli operatori turistici di crearci sopra la propria strategia di marketing con maggiori remunerazioni.

Vent’anni fa Ragusa, Modica, Scicli, Noto, Caltagirone, Militello Val di Catania, Palazzolo Acreide e Catania furono dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’Unesco per il loro “eccezionale valore universale”. Un riconoscimento che ne ha cambiato la storia.

Secondo World Heritage Committee, le 8 città riflettono la grande opera di ricostruzione successiva al catastrofico terremoto del 1693, che devastò le città della Sicilia sud-orientale. Inoltre, il sito Unesco del Val di Noto è una straordinaria testimonianza dell’esuberante genio dell’arte e dell’architettura tardo barocche e rappresenta il culmine e la fioritura finale dell’arte barocca in Europa.

In questi giorni a Noto i sindaci delle 8 città si sono ritrovati per un momento di approfondimento e per scoprire una targa da apporre sotto quella messa 20 anni fa allora alla presenza di Pippo Baudo. Resta tanto da fare. I piani di gestione non sono mai partiti come si sarebbe dovuto fare, così come è mancata, in realtà, la coesione tra questi Comuni. Il Distretto del Sud Est si è mosso poco e a volte anche male, senza una strategia collettiva. Non è mai troppo tardi per cambiare e sotto questo aspetto c’è l’impegno di tutti a ritrovarsi attorno ad un tavolo per un nuovo proficuo confronto che sia punto di ripartenza. E anche in questo senso la destinazione turistica Enjoy Barocco è pronta a dare una mano. Guardando oltre, dunque, l’effetto importantissimo di Montalbano e dei tour che ne sono nati.

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