In vendita l’aeroporto di Comiso. Tutti convinti che solo i privati possano salvarlo dalla chiusura certa

L’aeroporto di Comiso sarà venduto ai privati.

Quelli che fino a poco tempo fa potevano essere considerati soltanto  dei rumors hanno assunto l’ufficialità da quando Pietro Agen, presidente delle Camere di commercio unificate del Sud-Est, Catania-Siracusa-Ragusa (e in quanto tale azionista di stragrande maggioranza della Sac) ha portato l’argomento nell’ultima assemblea dei soci manifestando la chiara volontà di cedere ai privati il più importante scalo del Sud Italia vale a dire Catania, assieme indubbiamente al “Pio La Torre” di Comiso di cui Intersac è socio di maggioranza per il 65%.

Una chiara inversione di tendenza rispetto l’assetto precedente capeggiato da Lo Bello che aveva addirittura avviato le procedure per la quotazione in borsa del 35% dell’aeroporto di Catania.

Da Sac fanno sapere che da tempo ormai per rendere efficiente la gestione degli aeroporti si è scelta la strada delle privatizzazioni con storie di successo come Roma gestito da Benetton ad esempio, Napoli Bologna. Non si comprende come mai Catania dovrebbe fare una eccezione con l’importante opzione  dell’aggiunta dello scalo comisano,

Tra l’altro  su esplicita richiesta del consiglio di amministrazione, l’intera assemblea dei soci Sac lo scorso dicembre ha votato all’unanimità il progetto di rilancio e di crescita dello scalo ibleo.

Certo, i tempi ed il processo che porteranno alla vendita ai privati dei due aeroporti non saranno né brevi né semplici in quanto occorre effettuare una selezione molto rigorosa attraverso un bando internazionale europeo del gestore privato.

E’ indispensabile  che chi sceglierà di acquistare abbia intanto il miliardo di euro che Sac ha intenzione di chiedere soltanto per  Catania  e soprattutto detenga la capacità organizzativa e gestionale di impresa in grado di amplificare il già tracciato processo di crescita della struttura catanese.

“Queste intenzioni di vendita saranno le uniche che di fatto, afferma Giannone, presidente di Intersac, potranno salvare dalla chiusura certa il piccolo aeroporto di Comiso. Legando infatti le due vendite dei due scali  attraverso il grande potere attrattivo di acquisto che possiede l’aeroporto di Catania, si salverà quello di Comiso in continua perdita così come tutti i piccoli aeroporti. La rete aeroportuale alla quale si sta lavorando, prosegue ancora Giannone, legherà le sorti preventiva alla vendita dei due scali scongiurerebbe quello che oggi sembra un futuro certo: vale  a dire la chiusura di Comiso.  Sino al 2020 il piano industriale di Comiso prevede  continuerà ad investire a fondo perduto sul “Pio La Torre” in attesa che il processo di privatizzazione condiviso dal nuovo management possa finalmente far tirare un sospiro di sollievo alla provincia di Ragusa che non perderà così il suo aeroporto”.

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