UNIVERSITÀ: FUMATA NERA!

Giovedì 17 ottobre in Prefettura si è svolto un incontro tra i vertici del  Consorzio universitario di Ragusa e i soci, comune e provincia e organizzazioni sindacali, argomento riguardante i lavoratori del Consorzio universitario.

I soci hanno prospettato la riduzione dell’orario di lavoro nonostante viene assicurato un servizio ininterrotto dalle 8 di mattina alle 20 serali, con regolare svolgimento delle lezioni e relativa possibilità degli studenti di poter usufruire dei locali, quali aule, laboratori, biblioteca.

Il problema sorge quando la discussione si incentra sul pagamento della rata di Ottobre , la provincia  tentenna ma alla fine a denti stretti ammette difficoltà di pagamento, nonostante il commissario straordinario in diverse occasioni ha sbandierato ai quatto venti che le somme già erano state accantonate, ora tutto in una volta si ritrova con le tasche vuote!

Il Sindaco di Ragusa che nei vari incontri ha espresso piena adesione alle istanze dei lavoratori, affianca inaspettatamente il commissario della provincia nella tesi di demolire il servizio che viene reso agli studenti, con l’aggiunta di voler affiancare ai lavoratori del consorzio personale dell’ente comunale, non ritenendo di essere caduto in errore perché se viene attuata la riduzione di orario  di lavoro  tali ore non possono  essere  integrare  con altro personale, risulta sindacalmete inaccettabile!

Nel corso dell’incontro non riuscendo a trovare una soluzione i vertici del consorzio abbandonano.

A quanto pare la provincia non è in grado di onorare l’impegno preso con l’ateneo etneo, il comune non intende accollarsi il pesante fardello, non rimane che assistere alla scomparsa dell ‘Università a Ragusa, con vero disastro per l’intera comunità ragusana! Pertanto risulta inutile discutere di personale e di occupazione perché tutto va a rotoli!

Non si comprende come si possa giustificare che tutto  ciò sia dovuto a minori trasferimenti, ma già da tempo si era a conoscenza della riduzione per i vari anni, quindi la provincia finanziariamente doveva programmare la spesa e in particolare doveva assicurare il pagamento delle somme per la transazione sottoscritta con l’ateneo etneo, accantonando gli importi dovuti! Altrimenti non doveva sottoscrivere l’accordo transattivo e in tal caso la presenza universitaria a Ragusa sarebbe scomparsa tempo fa!

Tranne che in qualcuno sia stato  tenuto nascosto, nonostante gli atti compiuti ed impegni, il convincimento che l’Università rappresenti per le parti in causa un peso economico e non una risorsa per il territorio! 

Lettera firmata                                                             

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