Una diffida ad intervenire risale al 2018. Ieri sera il crollo del tetto del deposito locomotive della Stazione di Modica

Era il mese di ottobre del 2018 allorquando dal Comando di Polizia Locale era partita, all’indirizzo delle Ferrovie dello Stato, una diffida volta a chiedere la messa in sicurezza del vecchio immobile che ospitava l’officina-deposito locomotive della stazione ferroviaria di Modica. Necessità ad intervenire rilevata dopo un sopralluogo dell’allora assessore alla sicurezza del territorio, Pietro Lorefice e del comandante della Polizia Municipale, Rosario Cannizzaro i quali avevano dato mandato al Nucleo operativo di polizia edilizia di verificare l’effettivo pericolo con un riscontro oggettivo sui luoghi; riscontro che aveva portato ad individuare un potenziale pericolo per la pubblica incolumità in via Stazione e in via Fiumara, determinato dalle condizioni di precarietà dei locali dell’ex officina-deposito locomotive.

Nella diffida inviata alle Ferrovie dello Stato il Comune di Modica era stato chiaro.

“Il Nope ha riscontrato effettivamente uno stato di generale degrado e abbandono con un particolare decadimento delle strutture di copertura, con la presenza di alcuni squarci nonché di diffuse aree di scomposizione dell’orditura delle tegole che, frantumate o intere, sono sparse in rilevante quantità nelle superfici dei due tetti – aveva scritto all’allora assessore Pietro Lorefice – eventi atmosferici possono determinarne il crollo nella strada sottostante”. Nella diffida veniva fatto notare nel contempo che adiacente all’ex officina- deposito locomotive insiste un altro immobile di pertinenza della stazione ferroviaria, il cui lato prospiciente alla via Fiumara evidenzia zone della facciata interessate dal distacco di ampie porzioni dell’intonaco di rivestimento, visibilmente deterioriato e fatiscente.

Ieri sera il crollo di una buona parte del tetto dell’officina-deposito.

“Gli immobili – spiega il comandante della Polizia locale Rosario Cannizzaro – ricadono all’interno di un’area di cui è intestataria la Società Rete Ferroviaria Italiana spa. Società destinataria già della diffida da parte del nostro Comune”.

Incuria, indifferenza o che?

Da anni gli immobili versano in un totale degrado. Gli ingressi sono stati murati alla fine degli anni Novanta al fine di evitare che gli edifici venissero utilizzati da terzi. Quello che era nell’aria da tempo, cioè il possibile crollo delle capriate che sorreggono il tetto, è accaduto. Ora non rimane altro che demolire i depositi  e forse lasciare nel cassetto quel sogno di creare un museo delle memoria ferroviaria in una città Patrimonio mondiale dell’Umanità quale è Modica entrata nel 2002 di diritto nella lista Unesco.

Per quanto di competenza del Comune di Modica è stato fatto.

Il sindaco Maria Monisteri nello scorso mese di maggio aveva emanato un’ordinanza con la quale venivano invitati tutti i proprietari di aree, fondi ed immobili limitrofi alla rete ferroviaria del Comune modicano di provvedere alla “costante manutenzione delle recizioni, dei fabbricati e di qualunque altra opera in genere che potrebbero interferire con l’infrastruttura ferroviaria”. Ma questa del crollo del tetto è tutt’altra storia. Spetta alla società Ferrovie dello Stato intervenire.

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